Roma, Teatro dell'Opera, dal 6 al 10 marzo 2012
Sulle punte tra Roma e New York
Giuseppe Pennisi
Per una settimana si volerà sulle punte tra Roma e New York.
Il Teatro dell’Opera presenta dal 6 marzo, fuori abbonamento, un’antologia dell’età d’oro del balletto americano, quella tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e gli anni Settanta in cui espresse il maggior potenziale d’innovazione, stupendo tutto il mondo.
Lo spettacolo, dal titolo “L’arte della danza americana”, inizia con “Diversion of Angels” di Martha Graham (prima rappresentazione nel 1948), balletto in un atto su musica di Norman Dello Joio, ripreso dai coreografi Denise Vale, Peter London, Peggy Lyman che reinterpretano la poetica divagazione sulla bellezza della gioventù. Segue “Day on Earth” di Doris Humphrey, una delle pioniere fondatrici della danza moderna americana, su musica di Aaron Copland (1947). Terzo balletto l’assolo di José Limón, “Chaconne” (1942), in cui José Limón si è ispirato alle danze folcloriche del Messico, arricchendole di connotazioni fortemente emotive ispirate alla musica di Johann Sebastian Bach. Chiude la serata “The River” (1970) di Alvin Ailey, rimontata da Clifton Brown, e Masazumi Chaya: una miscela di danza classica, moderna e jazz sulle note di Duke Ellington.
Sul podio David Levi che ritorna a dirigere l’Orchestra romana dopo “Uno sguardo dal ponte” di William Bolcom.
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