LA PRIMAVERA MUSICALE DI MONTECARLO PUNTA SULLA VARIETÀ
Roma - Al via il 16 marzo nel principato il festival Festival “Printemps des Arts”. Quattro weekend per tutti i gusti, dall’accordeon alle percussioni, dalla sinfonica alle avanguardie contemporanee
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Roma - Il Festival Printemps des Arts di Montecarlo è ormai entrato tra i grandi appuntamenti musicali internazionali della primavera. In programma dal 16 marzo all’8 aprile, quest’anno la kermesse presieduto da Carolina di Hannover (direttore artistico Marc Monnet) è articolato in quattro weekend e punta sulla varietà e l’originalità. Il primo fine settimana comprende cinque concerti di accordeon con la partecipazione, per la serata inaugurale, di Richard Galliano, tra i maggiori virtuosi contemporanei di questo strumento (16-18 marzo). Il secondo include una serata consacrata al repertorio per percussioni (23 marzo), un concerto di musica antica (24 marzo), una giornata “surprenante” articolata in 12 performance (25 marzo). E ancora, sei concerti dedicati alla musica sinfonica e da camera di Bruckner (30 marzo, 1, 4, 5, 6, 7 aprile), una serata che svela le tecniche compositive ed esecutive pianistiche più all’avanguardia (31 marzo) e una (8 aprile) in cui la musica russa, affidata alla pianista Anastasya Terenkova, si apre ad interventi artistici a sorpresa, per concludere il festival all’insegna dell’ironia e della leggerezza. In maniera discreta, ma non di secondaria importanza, scorre parallelamente al calendario delle rappresentazioni l’azione formativa dei giovani: conferenze, masterclass, performance e incontri con gli artisti, in cui la musica dialoga con il teatro e la danza, fanno parte delle iniziative pensate per gli a studenti, con un coinvolgimento sostanziale dell’Università di Nizza e della Scuola Superiore di Arti plastiche del Principato di Monaco e Monte-Carlo.
“Al centro della programmazione – sottolinea Monnet – c’è la composizione musicale che offre molteplici spunti e variegate possibilità di ascolto, dalla musica barocca a quella extraeuropea, dalle grandi orchestre (Tonhalle-Orchester Zurich, Sächsische Staatskapelle Dresden, London Symphony Orchestra, Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo) al repertorio per accordeon, strumento talvolta poco considerato. ‘Aprire’ la sensibilità di ascolto, una tolleranza più larga nell’accettazione delle differenze, questo è l’obiettivo”. La musica di oggi (in particolare le prime esecuzioni assolute) sono presenti in maniera significativa: Nordheim, Mantovani, Bedrossian, Contet, Rebotier, Ibarrondo, Lazkano, Martinez, de Pablo, Lieti, Amy, Harvey, Aperghis, Kurtag, Xenakis, Cage, Liszt, Stockhausen, Nono, Dalbavie, le prime mondiali di Maintz, Hurel. Un posto di rilievo è riservato anche al cinema di ricerca, al poeta Charles Pennequin, alla danza e alle installazioni. “Si tratta quindi di trovare piacere nella musica, quale che sia, da Bruckner a Ligeti all’accordeon irlandese”, aggiunge Monnet. Non manca la presenza italiana rappresentata il 17 marzo dal Duo Bottasso (violino e accordeon) e dall’abruzzese Germano Scurti, considerato uno dei migliori interpreti del repertorio moderno e contemporaneo consacrato al bayan (strumento dalle origini russe che si è imposto nel panorama classico contemporaneo come la versione più evoluta tra i diversi modelli di fisarmonica classica). Il 23 marzo sarà invece la volta del mestrino Carlo Rizzo, grande specialista della musica per tamburo e percussioni. (ilVelino/AGV)
(Hans Sachs) 12 Marzo 2012 13:45
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