sabato 17 marzo 2012

“LA DONNA” DI STRAUSS SUL LETTINO il Il Riformista 15 marzo

“LA DONNA” DI STRAUSS SUL LETTINO
Beckmesser
“La Donna Senz’Ombra, di Richard Straus e Hugo von Hofmansthall è lineare. Sotto le vesti di una complicata favola orientale imbevuta di simbolismo per quattro ore di spettacolo: un uomo ed una non sono tali se non hanno figli (il nesso tra passato e futuro). Altrimenti, restano un eterno presente senza significato (e senza storia) e in una nube di eros di ma anche noia. Nel loro lavoro, Hofmannsthall e Strauss pensavano alle esigenze di rinascita nell’Europa distrutta dalla Grande Guerra: non per nulla nella loro opera precedente, “Ariadne auf Naxos”, avevano cantato in pieno primo conflitto mondiale, la vittoria di Eros su Thanatos. Due anni fa a Firenze, Yannis Kokkos presentò un allestimento colossale. L’estate scorsa a Salisburgo, Christof Loy optò invece per una produzione in cui la vicenda avveniva nel 1955 nella sala di registrazione dove Boehm incideva l’opera. La Scala ed il Covent Garden si sono rivolti a Claus Guth che presenta la complessa allegoria come un sogno di una donna in un trattamento psichiatrico. Alla “prima”, ci sono stati dissensi dal loggione. Che, invece, ha tributato ovazioni al direttore Marc Albrecht che catturato con una lettura avvincente e ha suonare in modo eccellente l’orchestra della Scala. (magnifico il contrappunto) Cast di ottimo livello con Johan Botha (Imperatore), Emily Magee (Imperatrice), Elena Pankratova ( Tintora), Falk Struckmann ( Tintore) e Michaela Schuster (Nutrice). Andrà a Londra (il Covent Garden la coproduce) ed numerosi teatri europei.

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