Domani alle ore 18.30
Al Massimo di Palermo la vera prima di “Boris”
Giuseppe Pennisi
Domani 23 marzo alle 18.30 al Teatro Massimo di Palermo si alzerà il sipario su “Boris Godunov” come lo scrisse, compose e orchestrò Modest Mussorgskij.
Si è temuto quasi sino all’ultimo momento che l’atteso appuntamento saltasse a causa di uno sciopero.
È un evento importante perché è la prima volta che in Italia viene eseguita l’edizione critica pubblicata nel 1975, in Gran Bretagna, e curata da David Lloyd-Jones; viene rappresentata regolarmente al Metropolitan di New York (dove ha debuttato nel 1976) e altrove e mostra la potenza dell’orchestrazione originale.
Esistono, infatti, varie edizioni del lavoro in quanto ai contempo nell’orchestrazione di Mussorgsklij parve rozza. Mentre in Russia e in numerosi Paesi dell’Europa orientale si ascoltava la versione Pavel Lamm e Boris Asaf’ev e, dal 1953, quella di Dmitri Šoštakovic, in Europa occidentale e negli Usa si seguiva, per lo più, quella raffinata ma fuorviante di Rimiskij-Korsakov e talvolta si sperimentava con quella di Šoštakovic. In Italia, la revisione critica di Llod-Jones è stata ascoltata a Firenze e Venezia, ma interpolata con altre edizioni.
Quindi, a Palermo la si ascolta per la prima volta in versione integrale. In una versione sontuosa, di forte impatto scenico e rilevante impegno produttivo, che può vantare un protagonista assoluto della scena lirica internazionale come Ferruccio Furlanetto, in un ruolo al quale è molto legato e che ha anche interpretato nel tempio della musica russa, il Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. L’ allestimento è firmato da un artista ormai caro al pubblico italiano e apprezzato a Palermo per la sontuosità e l'eleganza dei suoi lavori, il regista scenografo e costumista Hugo de Ana, autore di due recenti apprezzati spettacoli inaugurali del Massimo (“Lohengrin”e “Sensoâ”).Alla guida dei complessi della Fondazione, una bacchetta di esperienza come George Pehlivanian.
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