Giuseppe Pennisi
Dopo le polemiche sull’allestimento scenico di “La Fanciulla del West”, “Madama Butterfly”) ha trionfato del Festival Pucciniano a Torre del Lago (dove è in scena sino al 22 agosto). E’ una “Butterfly” particolare. Sia la regia (Vivien A. Hewitt) sia la direzione d’orchestra (Eve Queler) sono affidate a professioniste di grande valore. Eve Queler ha 79 anni; ha diretto raramente in Italia, ma è stata per decenni la Regina della Carnigie Hall a New York ed ha concertato ardue e rare opere wagneriane (quali “Rienzi”), nonché altri lavori affrontati da pochi. In questa edizione di “Butterfly” fornisce una vera e propria lezione di concertazione di una scrittura orchestrale estremamente complessa. Unitamente alla protagonista (Amarilli Nizza , una delle migliori Butterfly su piazza), la Hewitt e la Queler hanno dato una lettura del libretto e della partitura, al tempo stesso, più sensuale e più struggente del consueto . E’ giapponese l’autore delle semplicissime ed efficacissime scene ,Kan Yasuda. Lo spettacolo torna a Torre del Lago (dove ha debuttato nel 2005) dopo essere stato visto negli Stati Uniti, Germania e Giappone poiché pur se pensato per uno spazio all’aperto, si adatta facilmente a teatri al chiuso. Ciò consente non solo economie ma anche affinamenti. Nell’arco di cinque anni, questo allestimento della “tragedia giapponese” è diventato ancora più affascinante. Di buon livello, Massimiliano Pisapia (Pinkerton), Fabio Capitanucci (Sharpless) e gli altri sette solisti.
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