ECO - Roma, 13 apr (Il Velino) - Questo articolo – ammettiamolo dall’inizio – nasce da una lezione e da un film, più che da un fatto di cronaca economica. Al termine di un corso seminariale di 45 ore dedicato quasi interamente alla crisi finanziaria, i miei studenti mi hanno, logicamente e legittimamente, chiesto quale sarà il mondo del “dopo-crisi". Sul tema comincia ad esserci una letteratura vasta, iniziata (cronologicamente) da un saggio del solito Ing. Jacques Attali, prontamente tradotto ed edito in italiano proprio nei giorni più neri degli ultimi due anni. Dato che avevo iniziato il corso con la proiezione del breve film We All Fall Down sui mutui subprime – scritto e prodotto da Kenv Stocklin, diretto da Gary Gasgraith e distribuito dalla Icarus Films di New York (www.icarusfilms.com), una delle migliori case di film con contenuti didattici, ho ritenuto opportuno chiudere il ciclo con un altro film del catalogo Icarus: The World’s Next Supermodels di Ijsbrand van Veeelem, appena messo in distribuzione ma , al pari di We All Fall Down, inedito in Italia, anche su canali televisivi educational. A differenza del saggio di Attali (e di molti altri usciti in questi ultimi tempi), il film non è apodittico, ossia non indica un modello possibile da seguire nel dopo-crisi, ma contiene un vero e proprio dibattimento processuale: una giuria di tre persone (Wilem Buiter della London School of Economics, Parag Khanna della New America Foundation and Amy Chua di Yale University), data per scontata la fine del “modello americano”, che ha perso lustro proprio a ragione della crisi, esaminano tre modelli alternativi con l’ausilio di prove documentarie (filmati) e testimoni privilegiati (Kishore Mahbubani, Marcello Neri, and Wouter Bos).
Mahbubani è l’autore di un best seller – The New Asian Emisphere – e un vigoroso supporter del modello asiatico di sviluppo come evoluto negli ultimo dieci anni. Neri guida un think tank economic brasiliano e favorisce la strategia di lungo periodo varata in Brasile dal Governo Lula . Wouter Bos, infine, è Ministro delle Finanze dei Paesi Bassi, il quale sostiene che , nonostante i suoi limiti, il modello “economia sociale di mercato”. Il dibattito è animato come un “giallo processuale” di Agatha Christie anche e soprattutto in quanto i “testimoni” devo portare prove, non unicamente indizi. I giurati non sono chiusi in una stanza (come in celebre film di Sydney Lumet) ma ciascun nel proprio ufficio discutono in teleconferenza tra New York, Londra e New Haven. Il verdetto? Il “modello europeo” pare il vincitore, specialmente a ragione della “resistenza” che ha mostrato di fronte alla crisi. Resta, però, un dubbio: il film è stato girato prima della “crisi greca”. Si arriverà allo stesso giudizio nel prossimo autunno?
(Giuseppe Pennisi) 13 apr 2010 18:10
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