Palermo, I predestinati convincono solo a metà
Di Giuseppe Pennisi
Inscena
Molto attesa la prima per l'Italia a Palermo di Die Gezeichneten (I Predestinati) di Franz Schreker, in scena fino al 21 aprile. Una delle opere più rappresentate nei paesi di cultura tedesca tra il 1918 ed il 1932, vietata dai nazisti, sparita dal repertorio (richiede un'orchestra di 120 elementi e 24 solisti), è stata rilanciata nel 2005 a Salisburgo ed è ora in repertorio in varie città, tra cui a Los Angeles per la prima americana. Nella La vicenda racconta la storia di giovani ricchi che nella Genova rinascimentale hanno perso ogni valore e si dedicano a sesso orgiastico. Una bella pittrice, figlia del Podestà, si invaghisce di un ragazzo deforme (ma dallo sguardo dolce) lasciandosi anche attrarre da un giovane bellissimo in preda a una crescente frenesia sessuale. La giovane muore nel corso di un gioco erotico, il deforme uccide il rivale e impazzisce. La partitura di Schreker è tardo-romantica con tinte impressionistiche e pennellate espressionistiche. Alcuni tagli avrebbero giovato alla resa dell'opera: il lavoro prende quota specialmente nel terzo atto. La regia di Graham Vick e le scene e i costumi di Paul Brown attualizzano la vicenda, distante dall'atmosfera macera intrisa di sangue ed eros della partitura. La scelta registica appare un po' scollata dal lavoro del direttore d'orchestra Philippe Auguin e dell'orchestra. Di livello i protagonisti (Angeles Blanca Gulin, Peter Hoare, Scott Hendriks) e il vasto numero di cantanti. Molto curata la recitazione. Un po' freddo il pubblico della prima. Entusiasta quello dell'anteprima per i giovani. (riproduzione riservata)
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