venerdì 16 aprile 2010

CORDATA UE PER LA GRECIA Il Tempo 16 aprile

Giuseppe Pennisi
Poche pagine di due documenti (le cui bozze sono già state esaminate dai pertinenti Consigli d’Amministrazione delle istituzioni finanziarie internazionali) sono state il grimaldello che ha convinto Angela Merkel a non fare la ritrosa e (nonostante la difficile campagna elettorale in corso in ben cinque Länder) ad entrare nella cordata europea per il salvataggio della Grecia: sono quelle del Global Financial Stability Report (che verrà presentato alla stampa a Washington il 20 aprile) e del World Economic Outlook (la cui presentazione avverrà il 21 aprile sempre nell’ambito delle riunioni primaverili degli organi di governo di Banca mondiale e Fondo monetario). In esse, si tratteggia una ripresa lenta per l’Europa ed il rischio di una nuova crisi tra cui l’Italia – è riuscita a dare prova di resilience (resistenza) nel 2007-2009.
Sta venendo al pettine – lo documenta uno studio della Università di Maastricht – un nodo di cui pochi si sono accorti: un’analisi dettagliata della contabilità di un campione delle principali banche indica che alcuni Paesi (Grecia ed Irlanda in primo luogo ma anche Spagna e Portogallo) hanno trasformato i mutui sub-prime (specialmente quelli nelle attività d’istituti a partecipazione statale) in debito sovrano. C’è la minaccia di default della Grecia e dell’Irlanda tale “da non farci escludere un contagio nell’area dell’euro nel prossimo futuro”. A conclusioni in parte analoghe giunge un lavoro interno della Banca centrale spagnola sull’andamento dei prezzi dell’edilizia residenziale nei maggiori Paesi dell’area dell’euro. Più specificatamente guardando ad Atene ed alle sue politiche , una vera e propria squadra di economisti greci , nell’ultimo numero dell’International Journal of Economic Science and Applied Research, esamina l’andamento del doppio deficit (conti pubblici e conti con l’estero) della Repubblica Ellenica negli ultimi 18 anni:dopo lustri di vita “allegra” al di sopra dei propri mezzi, la “sostenibilità – del doppio disavanzo- è debole”. In parallelo, dal cuore dell’Europa- dall’Università di Tilburg- è appena arrivato un nuovo modello da cui si evincono i rischi di contagio, mentre dalla serena Lovanio, il titolare della cattedra di diritto europeo, Damien Gerard, avverte , in un saggio la cui pubblicazione è programmata per maggio, che le paratie UE – un misto di concorrenza e regolazioni – non sono in grado di evitare una trasmissione di una crisi valutaria da uno Stato membro all’altro.
La situazione è tale che rafforza Via Venti Settembre nell’intenzione di tenere la barra dritta mentre stanno iniziando i prolegomeni per la preparazione del bilancio e della Finanziaria 2011. Ciò non implica un rinvio alle calende greche (sarebbe proprio il caso di dirlo) della riduzione della pressione tributaria essenziale per dare fiato alle imprese e rilanciare i consumi? Non necessariamente, se si deciderà di operare dal lato della spesa. Operando sull’Himalaya dei residui ; basta chiudere – come già fatto almeno una volta nel recente passato – “contabilità speciali” dove si annidano miliardi di europeo non suffragati da regolari contratti.

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