lunedì 22 febbraio 2010

Musica, a Salisburgo standing ovation per la Sinfonica Romana IlVelino 22 febbraio

CLT -
Roma, 22 feb (Velino) - Salisburgo è, per eccellenza, una delle capitali delle musica. Non ha più di 100.000 abitanti (erano appena 8.000 all’epoca in cui Mozart era bambino), ma in una settimana di fine febbraio (quindi, fuori stagione e con molti alberghi chiusi) il locale Landestheatre aveva in scena due opere, “Tosca” e il “Franco Tiratore”, oltre a due spettacoli di balletti. Nei teatri scavati nella montagna erano in corso le prove del “Crepuscolo degli Dei” di Wagner, che sarà messo in scena a Pasqua nell’edizione curata dai Berliner Philarmoniker e diretta da Sir Simon Rattle e la riscoperta di opere napoletane dirette da Riccardo Muti e Fabio Biondi in occasione della Pentecoste. Inoltre, concerti ogni sera e anche la mattina tra cui uno in Cattedrale, ieri, diretto da Ivor Bolton. In questo ambiente dove si respira musica, è ancora più importante il successo riscosso dall’Orchestra Sinfonica di Roma (OSR), diretta da Francesco La Vecchia che l’ha creata circa otto anni fa, con due concerti tenuti in poche ore: sabato sera alle 19,30 e domenica mattina alle 11: un vero e proprio tour de force.

I giovani professori dell’OSR, guidati da La Vecchia, si rivolgevano, infatti, a un pubblico accorto e che quasi ogni giorno può fare confronti tra varie formazioni sinfoniche, cameristiche e operistiche. Un pubblico, dunque, non certo incline a facile entusiasmi e a rispondere con vere e proprie standing ovation – tutta la sala in piedi ad applaudire – e richieste di bis. Al primo programma, che ricalcava quello di Graz e prevedeva “Quadri di un’esposizione” di Mussorsgkj, nell’orchestrazione di Ravel e i poemi sinfonici “Le fontane di Roma”e “I pini di Roma” di Respighi, su grande richiesta del pubblico, La Vecchia e l’OSR hanno aggiunto il “Notturno op.70” di Martucci e la sinfonia da “I Vespri Siciliani” di Verdi. Al secondo, articolato su musica strumentale di Martucci e numeri strumentali da opere del grande repertorio italiano, la risposta alla richiesta di bis è stato l’ultimo movimento de “I pini di Roma”, la marcia dei soldati romani e dei consoli sulla Via Appia. Il successo della OSR a Salisburgo è particolarmente significativo: dimostra come un complesso privato italiano, composto per lo più da giovani, sia diventato competitivo sulla scena internazionale e supera per qualità orchestre più note e pubblicizzate. Vuol dire che la sinfonica italiana e romana sta acquistando un ruolo europeo e diventando parte integrante dell’immagine dell’Italia nel mondo. È argomento su cui occorre riflettere, in un momento in cui si sta rimettendo mano alla normativa sulle arti dal vivo e di cui si tornerà a parlare al termine di questa tournée della OSF.
(Hans Sachs) 22 feb 2010 11:03

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