martedì 12 giugno 2007

DIECI OTTIMI MOTIVI PER METTERSI ALL’OPERA

Quali Festival di musica lirica seguire in Italia ed all’estero nell’estate che sta per iniziare allo scopo di unire il dilettevole (ossia l’ascolto di buona musica) all’utile (ossia incontri che potranno rivelarsi interessanti nel medio ed in certi casi pure nel breve periodo)? Soltanto in Italia, ci saranno una trentina di Festival (per tutti i gusti, per tutte le tasche e di tutti i livelli qualitativi). Se si tiene conto di quelli all’estero si arriva ad oltre il centinaio. Un vero e proprio labirinto. Si possono fornire alcune indicazioni (sui festival italiani prima e su quelli stranieri poi) per orientarsi seguendo come criterio di base quello di coniugare l’utile e dilettevole.

“LA RONDINE” IN VERSILIA PER LA “ROMA-CHE-PUO’”

Secondo questo metro di valutazione, in Italia la serata più importante è il 10 agosto, la notte di San Lorenzo. A Torre del Lago , nei pressi di Viareggio, si daranno appuntamento non solo la Versilia chic ma anche “la-Roma-che-può” (nonché musicomani stranieri). E la “prima” del nuovo allestimento de “La Rondine” di Giacomo Puccini in una produzione che successivamente si vedrà a Lucca, Nizza ed altri teatri. Sotto il profilo artistico, l’interesse è dato dal fatto che verrà presentata la terza, ed ultima, versione con un finale più drammatico delle prime due (di norma si mette in scena la seconda), mai completamente orchestrato da Puccini; si farà ricorso all’orchestrazione di Lorenzo Ferrero per le cinque pagine mancanti (utilizzando in effetti un’interpolazione ascoltata in Italia solo nel 1994 a Torino ma ormai entrata nella pressi di molti teatri stranieri, principalmente di quelli britannici). Altro aspetto di rilievo: è la prima regia lirica di Lorenzo Amato (figlio dell’attuale Ministro dell’Interno)- un debutto atteso dopo le prove date come attore e come regista di prosa. Si cimenta con la raffinata partitura Alberto Veronesi (figlio, a sua volta, del noto oncologo ma direttore artistico da anni del Festival dedicato a Puccini, di cui ha recuperato lavori quasi spariti).
Non mancano alberghi di classe a Viareggio. Importante prenotare per tempo la cena “dopo opera” a Villa Caproni (nei pressi del teatro), luogo di incontro di artisti, di ospiti e di un numero limitato di commensali a pagamento.

I ROBOT CATALANI DEL RING FIORENTINO

La 70sima edizione del “Maggio Musicale Fiorentino”, iniziata il 24 aprile con la prima mondiale di un’opera contemporanea, si estende sino a fine giugno. La parte più succulenta è dal 14 al 29 giugno quando vengono presentati il prologo (“Das Rheingold”- “L’Oro del Reno”) e la prima “giornata” (“Die Walküre”- “La Valchiria”) del “Ring” (“L’anello del Nibelungo”) di Richard Wagner ; la seconda e la terza “giornata” (“Siegfried”, “Sigfrido”, e “Das Götterdämerung”, “Il crepuscolo degli Dei”) della tetralogia saranno in programma nel 2008 e nel 2009. Dirige Zubin Mehta ( che già nel 1978-82 concertò un “Ring” memorabile con la regia di Luca Ronconi e le scene ed i costumi di Pierlugi Pizzi). La compagnia di canto è del miglior livello. L’aspetto più interessante, tuttavia, è l’allestimento, affidato al gruppo catalano “La Fura dels Baus”, noto per messe in scene post-moderne. Il mito wagneriano viene trasportato in un mondo di Robot dove dominano effetti speciali da fare invidia alle varie tornate di “Guerre Stellari”. Non si esclude la presenza di Angela Merkel – appassionata wagneriana.
Anche a Firenze , come a Viareggio, non mancano alberghi per tutti gli standard. Chi vuole alloggiare di fronte al teatro (“Die Walküre” dura oltre 5 ore mentre “Das Rheingold” è un atto unico di 2 ore e mezzo e sarà seguito da cene organizzate dalla “Firenze-bene”) ha due scelte l’Albergo Consigli (un villino sul Lungarno) e la residenza “Il Maggio” (solo cinque stanze, ma per veri intenditori). Per chi si ferma per le due opere, sfiziosa una puntata alla Fiaschetteria Il Latini

LE RARITA’ DI MARTINA FRANCA

Per chi passa le vacanze in Puglia (luogo di incontri politici di tutti i gradi), l’appuntamento è il Festival della Valle d’Itria , in programma a Martina Franca dal 19 luglio all’8 agosto. E’ all’insegna delle rarità - opere sparite dai cartelloni , come “Marcella” di Umberto Giordano e “Amica” di Pietro Mascagni ed una rivisitazione del barocco (“Achille in Sciro” di Domenico Sarro). La vera chicca è la messa in scena dell’edizione in francese di “Salome” di Richard Strauss, specialmente approntata per Parigi nel 1909 (con una dose aggiuntiva all’eros della versione originale tedesca, di solito eseguita).
Martina Franca dispone di un paio di alberghi a quattro stelle, ma se possibile è meglio scendere in “masserie” con piccoli appartamenti indipendenti e trattamento di bed & breakfast ; se ne trova un’ampia scelta navigando su Internet. Per una vera cucina pugliese, si può provare “I portici”.

IL GIOCO DEI POTENTI A MACERATA

Molto politico (e con la presenza di molti uomini politici) il Festival dello Sferisterio a Macerata, dal 26 luglio al 9 agosto. Il tema è “il gioco dei potenti”. Viene aperto da due conferenze sul potere , di Massimo Cacciari e di Anna Proclemer. Quattro le opere in programma – di cui due (“Maria Stuarda” di Gaetano Donizzetti e “Saul” di Flavio Testi) saranno la prossima stagione nei cartelloni della Scala di Milano e del Teatro dell’Opera di Roma. Anche le altre due (“Macbeth” di Giuseppe Verdi e “Norma” di Vincenzo Bellini). In una serata di gala il 27 luglio, infine, Alessandra Ferri darà addio alla carriera.
Macerata è la sede di una delle più antiche università europee. I suoi alberghi, quindi, sono in gran misura tarati alle esigenze di professori pendolari. Su tutti spicca il Claudiani . Due ristoranti preziosi a pochi passi: “Da Rosa” e “L’osteria dei fiori”. A pochi chilometri (a Passo di Treia) “Il vecchio granaio”, agriturismo in villa con piscina ottocentesca e cucina di classe.

JESI E LA VISIONE DI ROMA

Ancora una volta, alla fine quasi della stagione dei Festival, la piccola ma dinamica Jesi, ora al centro di un circuito di cinque teatri marchigiani (con appendici negli Usa, Baltimora, e nei Balcani, Belgrado) propone un programma di rarità: Roma come vista da Pergolesi e Spontini – i due musicisti jesini a cui è dedicata la manifestazione, ormai al settimo anni. Dal 7 al 16 settembre, si ascolterà e vedrà il primo allestimento in tempi moderni di “Adriano in Siria” di Gian Battista Pergolesi e la monumentale “La Vestale” di Gaspare Spontini, che verrà presentata in versione integrale (ma per marionette- quelle dei Fratelli Colla).
A Jesi gli artisti alloggiano al “Mariani” (piccolo albergo in pieno centro). Altrimenti si va al “Federico Secondo” nel verde ed a pochi minuti a piedi dalla città.”Galeazzi” è il ristorante delle Marche-che-possono (cucina di classe, prezzi commensurati). Gli artisti si incrociano all’Hosteria San Floriano.

PERCHE’ ANCHE NEL 2007 AIX EN PROVENCE E’UN MUST

Due le ragioni per tornare a Aix anche nel 2007: a) viene inaugurato il primo luglio il Grand Théâtre de Provence , una struttura modernissima di 1200 posti, finanziata quasi interamente da enti locali e da privati; b) si svolge l’appuntamento annuale de Le Cercle des Econmistes, il pensatoio economico che più ha contribuito al programma di Nicolas Sarkozy (che potrebbe giungere all’improvviso, con il suo entourage).
Il Festival è stato esteso a quasi un intero mese, a ragione della crescente domanda che ha comportato, per alcuni abbonamenti, l’utilizzazione di “call options” per il loro acquisto pluriennale. Molti i piatti forti: la prosecuzione con “Die Walküre” di un allestimento del “Ring” (regia di Stéphane Brawnscheig, la direzione d’orchestra di Sir Simon Rattle e i Berliner Philarmoniker in buca) che viene replicato in primavera a Salisburgo; b) un nuovo ardito allestimento de “Le nozze di Figaro” di Wolfgang A. Mozart; c) la riprese di una messa in scena da sogno (di dieci anni fa) de “L’Orfeo” di Claudio Monteverdi; d) una nuova produzione di “Una casa da morti” di Leos Janaceck. Tutti spettacoli che l’autunno e l’inverno prossimo saranno in varie capitali europee della musica (Parigi, Vienna, Milano, Bruxelles)
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“Le Grand Hotel du Roi René” è da decenni il preferito da critici e intellettuali. Il ristorante “Le deux garçons”, in stile belle époque, evoca ancora la coppia fissa Jean Cocteau e Jean Marais – tra i fondatori del Festival.


LE SORPRESE DI WOLF TRAP


Il Wolf Trap Festival è quello seguito dalla “Washington-che-conta”. Dono di una miliardaria americana, Filene Shouse, che ha donato il terreno e vi ha costruito un bel teatro (in parte coperto ed in parte all’aperto), propone questa estate un programma molto vario da fine giugno a metà agosto. A 30 chilometri dalla Casa Bianca, accanto a scelte tradizionali (come il mozartiano “Flauto Magico”) ci sono due leccornie: “Volpone”, un’opera di John Musto dalla commedia di Ben Johnson che ha debuttato negli Usa nel 2006 ed è già contesa dai principali teatri europei, e “L’Etoile” di Emmanuel Chabrier, un’opera fantastica del romanticismo francese che sta tornando in repertorio.
Si alloggia ovviamente nella capitale americana. A Wolf Trap c’è un ristorante a poche decine di metri dal teatro, ma la “Washington-che-conta” preferisce arrivare verso le 18,30 (gli spettacoli iniziano alle 20 in punto) ed indugiare in eleganti pic-nic a base di champagne e foie gras. Quanto più si è casual tanto più si è considerati eleganti (anche se gli smoking non sfigurano, specialmente nelle sere in cui arriva, ma lo sanno solo pochi intimi, il Presidente degli Stati Uniti).

MONACO: IN UN MESE IL MEGLIO DI UN ANNO


In luglio, ogni anno, il Nationaltheater di Monaco ripropone quasi ogni sera una differente opera di quelle che hanno avuto maggior successo nella stagione precedente (che si estende da settembre a fine giugno) Vi aggiunge una prima mondiale: quest’anno “Alice in Wonderland” di Unsuk Chin, un compositore coreano la cui scrittura è orecchiabile. Il Festival (frequentatissimo dal mondo industriale della Baviera e dell’Austria) termina tradizionalmente con un gala in cui si mettono in scena “Die Meistersinger von Nürnberg” (“I maestri cantori di Norimberga) di Richard Wagner. Per il gala, occorre prenotare con molto anticipo e tener conto che i prezzi sono elevati. Hotel per tutti i portafogli. Per una cena nella città vecchia, vale una visita alla Gasthaus Glockenbach

IN UN CASTELLO DELL’ESTREMO NORD

Dal 29 giugno al 29 luglio, a Savonlinna, in Filandia, si svolge uno dei Festival più frequentati non solo da scandinavi ma anche da chi conta nelle Repubbliche Baltiche e in Russia. L’ambiente è affascinante: un castello medioevale in uno scenario lacustre. Questa estate, oltre a opere tradizionali (come “Carmen” di Georges Bizet, “Macbeth” di Giuseppe Verdi, “Lucia di Lamermoor” di Gaetano Donizzetti), il Bolshoi di Mosca vi porta il proprio allestimento di “Boris Gudonov” di Modest Musorgski e si mette in scena la “prima” mondiale di “Daddy’s Girl” del compositore finlandese Olli Kortekangas (si promette musica orecchiabile). Limitata la scelta di alberghi. Il più ambito è il Keurusselka . Divertente e gustoso il Liekkilohiravintola Flame Salmon Restaurant, specializzato in salmone.

UN CONCENTRATO DI WAGNER (SENZA SETTE ANNI DI ATTESA)

Il Festival del Tirolo, a Erl (ai confini tra Austria e Baviera), è la meta dei wagneriani che non se la sentono di aspettare sette anni in lista di attesa per avere un biglietto per il Festival di Bayreuth .Dal 5 al 28 luglio, con cantanti giovani ma di classe ed un’orchestra di 150 elementi (un terzo sono italiani), Gustav Kuhn (maestro concertatore e regista) mette in scena tre edizioni integrali del “Ring”, tre di “Parsifal” e tre di “Tristano ed Isotta”. I prezzi dei biglietti sono competitivi. Imbattibili quelli delle tante locande a conduzione familiare sparse tra Erl e villaggi nei dintorni. Occasioni di incontri: non ne mancano perché a 80 chilometri da Monaco di Baviera , in una direzione, e da Salisburgo , dall’altra, la minuscola Erl è diventata un crocevia di melomani. E non solo.

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