Con l’atteso via libera al ddl Concorrenza
avremo almeno uno scudo 'anti-scorrerie' e una spinta al Pil dallo 0,5 all’1,5%
l’anno
Presentata nella primavera 2015, la prima legge 'annuale'
sulla concorrenza sta per arrivare in porto dopo quattro letture da parte di
Camera e Senato. Giovedì il testo è stato approvato dalla Commissione Industria
del Senato. La discussione in Aula è calendarizzata per martedì primo agosto e
il voto sugli emendamenti è previsto il giorno successivo. Se non ci saranno
ulteriori cambiamenti, l’iter sarà finito e il provvedimento andrà finalmente
alla firma del Presidente della Repubblica e alla pubblicazione in Gazzetta
Ufficiale .
È uno dei provvedimenti più importanti di questa legislatura,
per questo c’è da rammaricarsi che l’iter sia stato così lungo. Anche se il
testo iniziale del provvedimento è stato molto annacquato durante il percorso,
esso comporta riforme importanti che non costano all’Erario ma comportano la
perdita di posizioni di rilievo (spesso vere e proprie rendite) in alcuni
comparti. Contiene anche la norma 'antiscorrerie' che tanto ci avrebbe fatto
comodo negli anni passati per evitare la colonizzazione delle nostre imprese da
parte di quelle straniere, che, molto spesso, avevano parlavano e parlano
francese.
La norma è mirata a semplificare le procedure ed aumentare la
concorrenza in un vasto numeri di settori: assicurazioni, fondi pensione,
comunicazioni, poste, energia, ambiente, banche, avvocati, ingegneri,
odontoiatri, farmacie, turismo e trasposti. I gran parte dei casi, le nuove
regole comportano maggiore trasparenza e maggiore competitività tra i soggetti
coinvolti.
In breve nel campo delle assicurazioni, la nuova normativa
orme ha l’obiettivo di promuovere la concorrenza attraverso tre direttrici:
contrastare le frodi, limitando così i fenomeni di selezione avversa
soprattutto nelle aree del Paese a più elevata sinistrosità; ridurre i costi e
garantire certezza sull’entità dei risarcimenti, anche per conseguire
uniformità sui livelli dei risarcimenti sull’intero territorio nazionale;
promuovere la trasparenza e favorire la mobilità della clientela.
In materia di fondi pensioni la legge facilita l’anticipo
delle prestazioni di previdenza complementare . In materia di comunicazioni, la
legge rende più trasparente e più semplice cambiare gestori. In materia di
poste e di energia lo scopo specifico è liberalizzare i mercati. In materia di
ambiente, si insiste sulla trasparenza delle sovvenzioni, contributi e vantaggi
economici ricevuti da associazioni consumatori, Onlus, fondazioni. Molto vasto
il capitolo sulle banche diretto a rendere più trasparenti le offerte ai
risparmiatori ed il contenimento di costi (specialmente di assistenza
telefonica). Nelle professioni forensi, si eliminano vincoli alla concorrenza
tra professionisti e si incoraggia l’innovazione tecnologica. Misure analoghe
per ingegneri ed odontoiatri, nonché per il turismo ed i trasporti locali. Una
vera rivoluzione per le farmacie: si liberalizzano gli orari e consente
l’ingresso di società di capitali.
L’obiettivo generale non è tanto una migliore aderenza alla
normativa europea quanto un aumento della produttività e quindi della crescita.
Le stime variano anche in funzione del varo e dell’applicazione dei numerosi
decreti attuativi. Si ipotizzano aumenti del Pil attribuibili alle misure dallo
0,5% all’1,5% l’anno.
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