domenica 9 maggio 2010

PROVE D’ORCHESTRA Il Tempo 9 maggio

PROVE D’ORCHESTRA
Giuseppe Pennisi
I Teatri del Maggio Musicale Fiorentino hanno sospeso lo sciopero contro “il Decreto Bondi”, anche se Carla Fracci e Zubin Mehta incitano le maestranze ad incrociar le braccia. Una decisione sostanzialmente analoga è stata presa da “La Fenice” di Venezia: un comunicato annuncia un grande concerto, dei Filarmonici della fondazione lagunare, guidati da Riccardo Chially, per lunedì. Cosa farà il Teatro alla Scala che giovedì 13 maggio dovrebbe inaugurare le celebrazioni del bicentenario wagneriano con la “prima” di Das Rheingold, prologo di un monumentale Ring (15 ore di musica in quattro opere – un “prologo”, per l’appunto, e tre “gionate”) co-prodotto con la Staatsoper-unter-den-Linden di Berlino e concertato da Daniel Barenboin? E cosa avverrà al Teatro dell’Opera di Roma dove il 18 maggio è in programma la “prima” della tanto attesa nuova edizione della pucciniana Madama Butterfly? L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che pur sarebbe una delle fondazioni favorite dal “Decreto Bondi”, rinuncerà all’integrale delle sinfonie di Mahler (in occasione della doppia ricorrenza- 150 anni dalla nascita, 50 dalla morte) che avrebbe dovuto uno dei suoi punti forti con l’esecuzione della n.2 “Resurrezione” proprio in questi giorni? Curiosamente pare i sindacati più intransigenti siano proprio quelli del teatro milanese (favorito anche esso dal “Decreto”) e dell’Accademia romana, mentre al Teatro dell’Opera le numerose sigle sindacali stiano tentando di trovare una piattaforma con cui negoziare la ripresa delle attività (tanto più che sta per aprirsi la biglietteria per la stagione estiva alle Terme di Caracalla. Durissimi anche i sindacati del Comunale di Bologna (teatro considerato alla soglia del dissesto , e spesso con molte file vuote) in quanto, a torto od a ragione, accusano il loro Sovrintendente, Marco Tutino, di essere uno dei “suggeritori” del “Decreto”.
Cosa ha portato consiglio ai sindacati del Maggio? Scrivo in Toscana, dall’Accademia Montegral (nel Convento Sant’Angelo sulle montagne della Garfagnana che guardano Lucca). L’Accademia, finanziata quasi interamente da privati (oltre che dal Comune e dalla Provincia di Lucca), ha iniziato con quattro giorni di musica contemporanea alternata a Bach, Beethoven, Mozart ed altri, il festival più lungo e più giovane dell’anno (gli artisti sono tutti delle ultime generazioni) che dalla Toscana si trasferisce nel nord del Tirolo in luglio per poi arrivare a Dobbiaco in Alto Adige: cameristica si alterna con opere (“Flauto Magico” e “Olandese Volante”) e grande sinfonica per un totale di 60 spettacoli a prezzi contenuti. Ci sono molti stranieri all’Accademia: uno degli argomenti nelle colazioni e delle cene è la valanga di annullamenti di tour operistici in Italia programmati dall’estero per questa estate. A Firenze ed a Venezia si sono resi conto dell’autogol; se i teatri restano semi-vuoti , è impossibile chiedere sovvenzioni a Pantalone. E’ tema su cui stanno riflettendo alcuni Sindaci- di norma Presidenti delle fondazioni – specialmente delle città d’arte dove il turismo culturale pesa. Non solo ma anche se la protesta riguarda i dipendenti delle fondazioni e non quelli di teatri “di tradizioni” o di “festival”, l’immagine che essa proietta riguarda l’intero comparto, con il rischio che potranno soffrire anche prestigiosi festival estivi.
Martedì i sindacati presenteranno il loro punto di vista alla Commissione Cultura del Senato nell’ambito di audizioni nell’iter parlamentare della conversione in legge del “Decreto Bondi”. E’ auspicabile che rispondano dettagliatamente al “dossier sugli sprechi” predisposto dal Ministero. E, soprattutto, che si riprenda al più presto un attività la cui sospensione danneggia in primo luogo i lavoratori del settore (siano essi in carico a fondazioni o meno).
Dati ufficiali alla mano, infine, Il Tempo ritiene doveroso chiarire un malinteso che ha creato una polemica in queste ultime ore. I dipendenti totali della fondazione sono 631 (rispetto a 802 del Teatro alla Scala), quelli nell’area amministrativa 71 (83 alla Scala) includendo i professionisti dell’archivio storico informatizzato (uno dei più moderni al mondo). Il Teatro dell’Opera e la Scala hanno volumi analoghi di produzioni (tenendo conto della stagione a Caracalla e del Nazionale). Per inciso, la fondazione di Bari (4-5 titoli l’anno) ha 131 dipendenti nell’area amministrativa.

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