sabato 1 maggio 2010

La donna senz'ombra illumina il Maggio 1 maggio

La donna senz'ombra illumina il Maggio
Di Giuseppe Pennisi

Inscena

Il piatto forte del Maggio Musicale fiorentino è La donna senz'ombra di Hugo von Hofmannsthal e Richard Strauss, il quale la considerava il proprio capolavoro. In scena a Firenze fino all'8 maggio, è raramente rappresentata in Italia. Scritta e composta durante la prima guerra mondiale, è una complessa favola orientale in cui si intrecciano due temi: la paternità e la maternità come essenza della vita e la sofferenza come premessa della gioia. Richiede cinque grandi voci, numerosi comprimari, un organico smisurato e un complesso allestimento scenico con mutazioni a vista. Il giovane Imperatore, per esempio, viene trasformato in montagna di sale, ma diventa di nuovo uomo quando una lacrima mostra che ha compreso il significato della paternità. Per rendere il messaggio esplicito, al coro dei bambini non nati con cui termina il primo atto corrisponde il coro dei bambini che stanno nascendo con cui si chiude l'opera. L'impero del Sud assume colori persiani nell'astuto allestimento di Yannis Kokkos. Zubin Mehta accentua il lato lirico della partitura, dilatando alcuni tempi e sottolineando le dissonanze orchestrali. Di valore i cinque protagonisti Torsten Kerl e Adrianne Pieczonka (nel ruolo della giovane coppia imperiale), Lioba Braun e Albert Dohmen in quello dei proletari ed Elena Pankratova (mefistofelica nutrice). Un elogio al coro, in particolare a quello delle voci bianche. Il festival dura fino al 22 giugno, sono in scena anche il Ratto del Serraglio, diversi concerti e spettacoli di danza e prosa. (riproduzione riservata)

1 commento:

Unknown ha detto...

Ciao Patrikpen, sto cominciando a occuparmi di quest'opera per motivi di studi di Composizione. Non ho ancora letto per esteso i libretto, ma una decina di commenti critici. Sei il primo che lega il recupero alla vita dell'imperatore alla sua conseguita consapevolezza del valore della paternità; fino a ora avevo visto messa in relazione la sua salvezza e la conseguente unione con l'imperatrice alla presa di coscienza di lei sola del dolore causato all'altra coppia del testo, volendo conquistare la proprai ombra, quindi una sorta di "opacità" fisica, carnale rispetto alla trasparenza del mondo degli spiriti, cioè forse quella reale "incarnazione" che possa anche permetterle il concepimento dei bambino non nati. Cosa ti indica nel testo l'esistenza del tema della paternità nel soggetto? Giuro che leggerò al più presto il libretto per esteso. Grazie per il tuo eventuale riscontro.