giovedì 27 agosto 2009

- MiTo e Sagra Malatestiana: al via il primo settembre Il Velino 27 agosto

Roma, 27 ago (Velino) - La settimana prossima, il primo settembre, iniziano due eccezionali avvenimenti musicali: uno - Il Mi.To. SettembreMusica – giovane, alla sua terza edizione; l’altro, la Sagra Malatestiana maturo, allo 60sima edizione. Tratteremo poco del primo che, dotato di larghe risorse finanziarie, ha realizzato sin dalla primavera scorsa una grande campagna mediatico-pubblicitaria. Ci soffermeremo maggiormente sulla Sagra (che ha il suo fulcro a Rimini) per l’originalità delle proposte che contiene. Quando il Mi.To ha preso il via, nel 2007, pur in base all’esperienza quasi ventennale di “Settembre Musica” a Torino, aveva tutte la caratteristica di una festa musicale organizzata con entusiasmo ma anche con improvvisazione, ingaggiando, in gran misura, artisti e complessi disponibili poiché impegnati, in quel periodo, in altre manifestazioni in Italia o Paesi vicini. Già nel 2008 aveva la connotazione di un festival, anzi dell’”ultimo festival” in quanto chiudeva l’estate festivaliera ed faceva da preludio alle “stagioni” (operistiche, concertistiche, cameristiche) dell’autunno-inverno. I suoi 230 eventi avevano tre fili conduttori importanti: la personale di Harrison Birstwhile (uno dei massimi compositori contemporanei), il barocco (nel senso etimologico di musica che non segue regole prestabilite) e nelle sue espressioni attraverso i secoli, il nesso con il visivo.

L’edizione 2009 ha ancora di più le caratteristiche di un festival che si rivolge non solo agli appassionati di musica nelle sue varie declinazioni (pop, jazz, classica di vari secoli e stili, contemporanea di differenti tendenze, anche lirica), coniugandola con il visivo e la letteratura. Il programma,consultabile al sito www.mitosettembremusica.it include oltre 300 eventi. La ricchezza e la varietà della manifestazione è tale che comporta il rischio di perdersi in un labirinto, specialmente per coloro che non hanno una preferenza spiccata per una tipologia di musica piuttosto che per un’altra (ed alle rispettive associazioni con il visivo e la letteratura).

Io sceglierò un mix di due percorsi: il “focus” sulla musica giapponese e, in alternativa, o quello sul barocco oppure quello contemporaneo. In primo luogo, l’offerta di musica giapponese in Italia è rara; è, però, un comparto importante che con il suo calligrafismo e la sua apparente libertà da canoni ha molto in comune sia con il barocco sia con alcuni aspetti della musica contemporanea. Ascoltare composizioni di Toshio Hosokawa quasi accanto a quelle di Bach, Haydn o di Händel oppure di Craig, o di Berio e di Mantovani può fare toccare con mano (o meglio con gli orecchi) il valore ed il significato di queste assonanze. Il Giappone musicale di ieri e di oggi è molto più vicino alla sensibilità dei nostri antenati e dei nostri contemporanei, nonostante ci sia stata una forte discontinuità nell’Ottocento e nella prima metà del Novecento. Interessante a riguardo raffrontare l’opera in un atto “Hanjo” di Hosokawa che ha debuttato a Aix en Provence alcuni anni fa e si è vista in tutto il mondo e la “Agrippina” di Händel, che al MiTo verrà eseguita di Alan Curtis ed il suo complesso e poche settimane dopo, al “Malibran” di Venezia, da quello di Fabio Biondi.

La Sagra Malatestiana è in effetti iniziata in agosto con un ciclo dedicato a Bach. Il primo settembre inizia il festival sinfonico (e non solo) con uno straordinario concerto a cui prendono parte Martha Argerich al pianoforte, Charles Dutoit sul podio e la Royal Philhamornic Orchestra di Londra. Varie e ricche le proposte offerte dagli appuntamenti sinfonici: un omaggio alle grandi orchestre europee. Il vasto giro di orizzonte è caratterizzato dalla presenza della Deutsches Symphonie Orchester di Berlino che terrà a Rimini due concerti diretti da Ingo Metzmacher con l’omaggio a Mendelssohn offerto dal violinista Christian Tetzlaff e un’ampia panoramica nella musica del primo Novecento, grazie alla presenza di autori come Franz Schreker, Anton Webern e Claude Debussy. Con Yuri Temirkanov sul podio torna l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo con un programma dedicato a Sergej Prokof’ev. A esplorare le radici della modernità è anche l’appuntamento con la Swedish Radio Symphony Orchestra affidato all’affermato talento direttoriale di Daniel Harding che presenta alcuni Lieder di Richard Strauss con la voce di Lisa Milne e la Prima Sinfonia di Gustav Mahler. Ultimo appuntamento con una delle migliori compagini francesi, l’Orchestre National du Capitole de Toulouse affidata al giovane Tugan Sokhiev che, dopo aver affrontato il secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Johannes Brahms con Nelson Freire come solista, concluderà il ciclo degli appuntamenti sinfonici della Sagra Musicale Malatestiana con la visionaria Sinfonia Fantastique di Hector Berlioz.

Molto interessante, la proposta di opere-mini a ragione delle ristrettezze di bilancio. Dopo Diario di uno scomparso di Leoš Janà ek, La Bellezza ravveduta nel Tempo e Disinganno di Händel, Water Passion di Tan Dun, la nuova sfida drammaturgica lanciata dalla Sagra Musicale Malatestiana al regista Denis Krief è il ciclo dei Kafka Fragmente composto da György Kurtàg per voce di soprano e violino e proposto per la prima volta in forma scenica in uno spazio del Convento degli Agostiniani. L’opera di Franz Kafka non si lascia scalfire dalla musica: labili sono le tracce nei racconti e nei romanzi. Perciò György Kurtàg nei Kafka Fragmente sfiora Kafka, sfogliando il suo diario e qualche lettera, prelevando poche frasi e riportando tutto ad una dimensione aforistica che crea una drammaturgia che interviene sulle parole, sulle sillabe, sulle vocali e dove il consueto pianoforte è rimpiazzato da un violino. Ne paleremo più a lungo la settimana prossima.

Molto interessante, la proposta di opere-mini a ragione delle ristrettezze di bilancio. Dopo Diario di uno scomparso di Leoš Janà ek, La Bellezza ravveduta nel Tempo e Disinganno di Händel, Water Passion di Tan Dun, la nuova sfida drammaturgica lanciata dalla Sagra Musicale Malatestiana al regista Denis Krief è il ciclo dei Kafka Fragmente composto da György Kurtàg per voce di soprano e violino e proposto per la prima volta in forma scenica in uno spazio del Convento degli Agostiniani. L’opera di Franz Kafka non si lascia scalfire dalla musica: labili sono le tracce nei racconti e nei romanzi. Perciò György Kurtàg nei Kafka Fragmente sfiora Kafka, sfogliando il suo diario e qualche lettera, prelevando poche frasi e riportando tutto ad una dimensione aforistica che crea una drammaturgia che interviene sulle parole, sulle sillabe, sulle vocali e dove il consueto pianoforte è rimpiazzato da un violino. Ne paleremo più a lungo la settimana prossima.

(Hans Sachs) 27 ago 2009 17:10

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