giovedì 20 agosto 2009

GUIDA ALL'ASCOLTO DI MI.TO Milano Finanza 21 agosto

Cultura Tutte le novità della terza edizione della festa musicale che prenderà il via a settembre

I 230 eventi si snodano tra vari generi musicali, coniugati con la letteratura

Mi.To. SettembreMusica, alla sua terza edizione, ha vinto una scommessa. Quando ha preso il via nel 2007, pur in base all'esperienza quasi ventennale di Settembre Musica a Torino, aveva tutte le caratteristiche di una festa musicale organizzata con entusiasmo ma anche improvvisazione, ingaggiando in gran misura artisti e complessi disponibili poiché impegnati, in quel periodo, in altre manifestazioni in Italia o Paesi vicini. Già nel 2008 aveva la connotazione di un festival, anzi dell'ultimo festival in quanto chiudeva l'estate e faceva da preludio alle stagioni (operistiche, concertistiche, cameristiche) dell'autunno-inverno. I suoi 230 eventi avevano tre fili conduttori importanti: la personale di Harrison Birtwhile (uno dei massimi compositori contemporanei), il barocco (nel senso etimologico di musica che non segue regole prestabilite) e il nesso con il visivo. L'edizione 2009 ha ancora di più le caratteristiche di un festival che non si rivolge solo agli appassionati di musica nelle sue varie declinazioni (pop, jazz, classica di vari secoli e stili, contemporanea di differenti tendenze, anche lirica), coniugandola con il visivo e la letteratura.

Nonostante il periodo di crisi che ha costretto al ridurre i programmi di molti festival e a commissariare quasi un terzo delle fondazioni lirico-sinfoniche italiane, il Mi.To 2009 si estende e si espande. Il programma, consultabile al sito www.mitosettembremusica.it, include oltre 300 eventi. Si estende geograficamente in quanto include spettacoli a Brescia e a Genova, e apre a nuove iniziative dirette alla formazione musicale, all'ambiente, a sorprese (come Music on the Air e MiToCaffé) e a eventi non ancora programmati, che verranno indicati sul sito. La ricchezza e la varietà della manifestazione è tale che comporta il rischio di perdersi in un labirinto, specialmente per coloro che non hanno una preferenza spiccata per una tipologia di musica piuttosto che per un'altra (e per le rispettive associazioni con il visivo e la letteratura).

Quale può essere il filo di Arianna? Un metodo efficace consiste nello scegliere un mix di due percorsi: il focus sulla musica giapponese e, in alternativa, quello sul barocco oppure sul contemporaneo. In primo luogo, l'offerta di musica giapponese in Italia è rara. È però un comparto importante che, con il suo calligrafismo e la sua apparente libertà da canoni, ha molto in comune con il barocco come con alcuni aspetti della musica contemporanea. Ascoltare composizioni di Toshio Hosokawa accanto a quelle di Bach, Haydn o di Händel oppure di Craig, Berio o di Mantovani può fare toccare con mano (o meglio con le orecchie) il valore e il significato di queste assonanze. Il Giappone musicale di ieri e di oggi è vicino alla sensibilità comune, nonostante ci sia stata una forte discontinuità nell'Ottocento e nella prima metà del Novecento. Interessante a riguardo confrontare l'opera in un atto Hanjo di Hosokawa, che ha debuttato a Aix en Provence alcuni anni fa, e la Agrippina di Händel, che al Mi.To verrà eseguita di Alan Curtis e il suo complesso e, poche settimane dopo, al Malibran di Venezia con Fabio Biondi.

Interessante anche la serie di concerti di musica russa (Prokofiev, Shostakovich, Stravinskij) , altro comparto che, nonostante la diffusione negli ultimi anni, in Italia è relativamente poco conosciuto. Un suggerimento, infine, per uno dei prossimi Mi.To: portare a Milano e a Torino la vasta, e meravigliosa, produzione jazz di Shostakovich, (riproduzione riservata)

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