martedì 27 dicembre 2016

Un cupo “Trovatore” per un Lirico brillante in Avvenire 28 dicembre



Cagliari.
Un cupo “Trovatore” per un Lirico brillante
CAGLIARI
Dopo circa cinque anni di difficoltà, il Teatro Lirico di Cagliari chiude in bellezza la stagione 2016 con una nuova produzione del verdiano Il Trovatore.
La fondazione cagliaritana è una delle poche che non ha chiesto accesso ai contributi della “Legge Bray” per il riassetto della lirica. Il segreto sta nel tenere i costi bassi grazie a un’ampia rete di collaborazioni e offrire ogni stagione una o due novità accanto a opere di repertorio. Questo Trovatore può essere preso a esempio. Regia, scene, costumi e luci sono di Stefano Poda, che riprende, in gran misura, la produzione presentata ad Atene: scena unica, altamente astratta per dare un’atmosfera unitaria, alcune componenti costruite nei laboratori dell’ente cagliaritano. Le luci danno un tono cupo a questo Trovatore, in linea con il romanzo di Antonio García Gutiérrez da cui Salvatore Cammarano ha tratto il libretto per Verdi. È un po’ l’antitesi dell’allestimento di Visconti alla Scala (1966-1967), in cui ad una scena notturna ne seguiva una solare (o illuminata dal chiaro di luna). Ma Il
Trovatore è soprattutto cinque grandi voci, che la diligente bacchetta di Giampaolo Bisanti ha sostenuto dando un buon equilibrio tra palco e buca. I due rivali sono Roberto Frontali (un veterano del ruolo del Conte di Luna) e Marcello Giordani (un Manrico, spesso di scena al Met, che canta perfettamente in “tono”, con grande cura alle mezze voci); Daniella Schillaci (Leonora) ha debuttato nel ruolo con grande successo. Ovazioni alla prima. Restano pochi biglietti per le repliche sino a fine anno.
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