OPERA/ Akademie für Alte Musik: Bach sacro e profano
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OPERA/ Akademie für Alte Musik: Bach sacro e profano
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L’Istituzione Universitaria dei Concerti (Iuc) dell’Università di Roma La
Sapienza, giunta alla 71sima edizione ha iniziato la stagione il 17 ottobre con
un concerto davvero eccezionale: l’Akademie für Alte Musik di Berlino (di cui
apprezzammo un ottimo Ratto dal Serraglio a Perugia nel settembre 2014
nel quadro della Sagra Musicale Umbra) ha messo a confronto, nella vasta
produzione di Bach, una cantata sacra ed una profana, incorniciandole in una
brevi brami strumentali del compositore. Il vasto auditorium era gremito in
ogni ordine di post. L’Akademie für Alte Musik di Berlino, nata nel 1982, è uno
dei principali e più noti complessi europei di musica antica; suona su
strumenti d’epoca , od il più simile possibile a quelli d’epoca.
La prima parte del programma è stato introdotto da una breve
sinfonia molto vivace, a cui ha fatto seguito la cantata Mein Henze schwitt
im Blut BWV 199 un lungo brano composto da tre aree per soprano (Dorothée
Mields) , collegate da recitativi (di cui uno secco). Su testo di Georg ha
carattere è essenzialmente sacro: narra di una ricerca di redenzione, di una
penitenza, dopo il peccato, e del perdono da parte di Dio. Le linea di canto e
di strumentazione d’accompagnamento sono chiarissime e purissime.
Particolarmente affascinante l’aria Ich deim betrubes Kind in
cui il soprano è accompagnato solo da una viola. L’altra cantata (che occupa la
parte centrale della seconda parte) è invece profana . E gioiosa sin dal titolo
Weiker nur, betrübe Schatten BWK 202 (Ritiratevi ombre
melanconiche). E’ canto nuziale pieno di freschezza che termina in stile di
danza (una gavotta): Dorothée Mields che nella prima parte aveva assunto toni
quasi tragici, impersona una fanciulla lieta in un ambiente rurale gaudente e
festosa.
Tra le due cantate, due concerti , rispettivamente al termine della
prima ed all’inizio della seconda parte. Il primo è per violino in mi maggiore
(BWV1042) ed il secondo per clavicembalo e archi (BWV1056). Ambedue ricordano i
branderburghesi , con maggiore vivacità nel primo (i primi due tempi sono allegro
ed il terzo allegro asssai) e più meditativo il secondo (un largo
seguito da un presto). Molti appluasi ed un breve bis alla fine.
Prendiamo questa occasione per dare un’occhiata alla stagione della
Iuc. Si daranno di nuovo appuntamento a Roma il rinascimento e il
contemporaneo, la musica sacra e il jazz, con molti interpreti di fama
internazionale. Tra gli ospiti di questo anno ci sono Jordi
Savall e Maria João Pires, ma anche tantissimi giovani di rilievo
internazionale, come ad esempio Alexander Romanovsky e Francesca
Dego.
L’Ensemble Berlin, formato dai solisti dei
Philharmoniker, rievoca un altro momento importante dei rapporti tra
musica e letteratura, eseguendo musica di scena di Richard Strauss per
Il borghese gentiluomo di Molière con l’intervento di Peppe Servillo. Tenore
di culto in tutto il mondo per la sensibilità e la raffinatezza delle sue
interpretazioni, Ian Bostridge che eseguirà Lieder
di Schubert e Schumann e la versione completa di The
Heart of the Matter di Benjamin Britten, in prima italiana,
con Alessio Allegrini al corno e Julius
Drake al pianoforte.
Il 1 marzo, invece, debutta a Roma
il vincitore del Concorso “Chopin” di Varsavia 2015, il più ambito dai
pianisti, nel cui albo d’oro figurano tra gli altri Maurizio Pollini,
Martha Argerich, Krystyan Zimerman e Rafal Blechacz. Si svolgeranno
anche una serie di incontri su Chopin, in collaborazione con l’Istituto Polacco
di Roma e gli Amici della Musica di Foligno.
Un altro appuntamento molto atteso è il ritorno di Maria João Pires, la pianista portoghese scelta da Abbado per incidere i Concerti di Mozart e Schumann, che presenta una sua iniziativa a cui è particolarmente legata, il “Partitura Project”.
Un altro appuntamento molto atteso è il ritorno di Maria João Pires, la pianista portoghese scelta da Abbado per incidere i Concerti di Mozart e Schumann, che presenta una sua iniziativa a cui è particolarmente legata, il “Partitura Project”.
Un appuntamento speciale è il
festival “Un organo per Roma” del Conservatorio “Santa Cecilia”. Ideata
da Giorgio Carnini, questa iniziativa cerca di risvegliare l’interesse del
pubblico verso il concertismo organistico. Tra i concerti nella Sala Accademica
del Conservatorio romano ci sono “Omaggio a Ferruccio Vignanelli”, “L’organo
incontra la banda” e “L’organo in Italia al tempo di Verdi”.
A completare la stagione il
programma Musica Pourparler, un ciclo di incontri con musicisti che non si
limitano a suonare, ma dialogano con studenti e appassionati di tutte le età:
tra i protagonisti il chitarrista Gian Marco Ciampa e lo Steam
Quartet, l’Orchestra Giovanile del Conservatorio “Santa Cecilia” diretta
da Rinaldo Muratori. Chiuderà la rassegna la pianista Angela Hewitt.
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