Arvo Pärt/ Nella Basilica superiore di Assisi gli 80 anni del compositore
estone
Pubblicazione: giovedì 24 settembre 2015
Il coro dei Tallis Scholars
Approfondisci
NEWS Musica
La sera del 18 settembre,
nell’ambito della settantesima edizione della Sagra Musicale Umbra sono stati
festeggiati gli 80 anni di Arvo Pärt, uno dei più importanti compositori
cattolici contemporanei. Nato in Estonia due anni prima dell’annessione della
Repubblica Baltica all’URSS, sottoposto a vero e proprio ostracismo a ragione
della sua fede, emigrato in Occidente nel 1980, stabilitosi dapprima a Vienna e
poi a Berlino, Pärt è relativamente poco conosciuto in Italia non solo a
ragione del suo carattere schivo e solitario ma anche in quanto non appartiene a
nessuna delle ‘scuole’ che hanno caratterizzato il dibattito musicologico nella
seconda metà del Novecento.
Ha una tecnica compositivo, da lui
stesso chiamata, ‘tintabullazione’; essa consiste con lavorare con elementi
essenziali, come le triadi o con accordi a tre note che, dice, ‘come le campane
tintabulano’. Un approccio minimale più che minimalista; ciò fa sì che il suo
ascolto sia relativamente facile e le vendite dei suoi dischi abbiano grande
successo all’estero.
In una prima fase della sua vita
professionale, Pärt, come tutti i giovani musicisti sovietici, ha lavorato
principalmente per musiche di scena e da film (una produzione giovanile ora da
lui ripudiata). Entrò in contatto (ovviamente con prudenza e discrezione) con
l’avanguardia occidentale degli Anni Settanta ma in parallelo approfondiva gli
studi delle musica medioevale e rinascimentale, che in quelle che erano state
le Repubbliche Baltiche e la Scandinavia (basta ricordare film di Igmar Bergman
come Il Settimo Sigillo e la Fontana della Vergine) è
sempre stata coltivata.
La svolta stilistica avviene alla
metà degli Anni Settanta con Fur Aline per pianoforte, una melodia quasi
non armonizzata, trattata come una linea di canto gregoriano molto dilatata. A
poco a poco, dato che Pärt si rivolgeva sempre più a temi sacri (intere pagine
dei Vangeli e della Bibbia) il suo stile venne chiamato minimalismo sacro. Ma
poco aveva a che fare con il minimalismo di John Adams and Philip Glass. A mio
avviso il termine minimale (con l’aggiunta dell’aggettivo sacro) è più
appropriato.
Questi cenni sono a mio essenziali
per comprendere il significato storico del concerto della Sagra Umbra. Musica
di Pärt viene eseguita con una certa frequenza in concerti di musica
contemporanea. Ma la Sagra non ha solo scelto un luogo unico - la Basilica
affrescata da Giotto gremita in ogni ordine di post i- ed esecutori perfetti (i
Tallis Scholars diretti da Peter Phillips) ma ha inserito le composizioni anche
più recenti di Pärt in un discorso più ampio, per mostrarne la continuità. La
prima parte si concentra sulla musica polifonica sacra Tudor (John Taverner,
John Sheppard, Thomas Tallis) – in mancanza di partiture medioevali -, quindi
dell’epoca in cui si consumava lo scisma tra Londra e Roma. La seconda parte è
musica rara di Pärt. Il trait-d-union è il Miserere barocco di Gregorio
Allevi. Una notazione importante; in epoca Tudor i registri alti erano affidati
a voci bianche non a cantanti donne. I Tallis Scholars includono, invece, donne
con voci addestrate quasi a non fare udire traccia di ‘vibrato’. Così come
avviane nelle composizioni di Pärt.
© Riproduzione Riservata.
Nessun commento:
Posta un commento