sabato 20 agosto 2011

Salisburgo: tributo alla musica di Scelsi, «mistico del ’900» in Avvenire del 21 agosto

Salisburgo: tributo alla musica di Scelsi, «mistico del ’900»


DA SALISBURGO

GIUSEPPE PENNISI

L a rassegna Der Fünfte Kontinent (il quinto con¬tinente), un festival-nel¬festival, è iniziata nel 2007 a Salisburgo con un program¬ma interamente dedicato a Giacinto Scelsi. Quest’anno si è chiusa con un concerto di musiche ancora di Scelsi. Non si sa ancora se il nuovo diret¬tore del festival, Alexander Pe¬reira, vorrà offrirne una ana¬loga in futuro (è poco interes¬sato alla contemporaneità); le cinque edizioni di Kontinent sono andate tutte esaurite. Nome affermato all’estero, in Italia la fama di Giacinto Scel¬si, nato nel 1905 a La Spezia e morto a Roma nel 1988, è cre¬sciuta negli ultimi anni. Ere¬de di una ricca famiglia ari¬stocratica, educato da precet¬tori, ha partecipato intensa¬mente alle tempeste artistiche e culturali del proprio tempo, legandosi a figure come Jean Cocteau, Henri Michaux, Vir¬ginia Woolf, Walter Klein e grandi interpreti quali Nikita Magaloff e Pierre Monteux. U¬na delle sue prime composi¬zioni

Rotativa, in prima mon¬diale nella Sala Pleyel a Parigi, diretta da Monteux, il 21 di¬cembre 1931, lo impose all’at-tenzione internazionale.

Seguendo una peculiare ri¬cerca culturale (non solo mu¬sicale), Scelsi non si è preoc¬cupato delle estetiche e delle mode a lui contemporanee, ma fortemente influenzato dal pensiero orientale (in par¬ticolari alle religioni dell’E¬stremo Oriente), utilizzava tecniche compositive tradi¬zionali, suscitando ed esplo¬rando problematiche molto attuali: la centralità del suono, lo spiritualismo, il rapporto della musica con le religioni, le nuove tecniche elettroacu¬stiche, il rapporto con lo spa¬zio. Alla fine degli anni trenta organizzò a sue spese una se¬rie di concerti di musica con-temporanea per fare cono¬scere giovani musicisti italia¬ni e stranieri, fra i quali Kodaly, Hindemith, Schoenberg, Stra-vinskij, Sostakovic, Prokof’ev, Ibert. In Svizzera, durante la guerra mondiale, continuò u¬na intensa attività culturale, sia poetica sia compositiva. Dedito anche alla produzione letteraria, si è intensamente interessato alle arti visive, in particolar modo all’arte infor¬male, che ha attivamente so¬stenuto attraverso la creazio¬ne della Rome-New York Art Foundation. A Roma una fon¬dazione a lui intitolata orga¬nizza concerti con cadenza mensile. Salisburgo gli dedica attenzione nonostante sia sta¬to un compositore 'part-ti¬me', considerato il 'mistico' del Novecento tanto per la sua attenzione a temi metafisici e per il suo atteggiamento schi¬vo quanto perché lontano da tutte le correnti.

A Salisburgo sono stati pre¬sentati il Quarto e i l Quinto quartetto per archi, rispettiva¬mente del 1964 e del 1985 – ossia di quando aveva lascia¬to l’esplorazione delle avan¬guardie e si avviava verso nuo¬ve vie: concerti per una nota sola, micro-variazioni, cro¬matismo portato quasi agli e¬stremi. Le due composizioni, eseguiti dallo Stadler Quartett e seguite dalla prima mon¬diale del Quartetto per archi n. 3 'In iij. Noct' di Georg F. Haas (compositore vivente), hanno entusiasmato il pubblico.

Al ricco festival austriaco eseguiti due quartetti del compositore italiano

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