lunedì 22 agosto 2011

GLI ITALIANI DIMENTICATI CHE TRIONFANO A SALISBURGO Il Riformista 23 agosto

GLI ITALIANI DIMENTICATI CHE TRIONFANO A SALISBURGO
Beckmesser

Da cinque anni, nell’ambito del Festival di Salisburgo, si svolge una rassegna di musica contemporanea, intitolata “Kontinent”. Nel 2007, primo anno della rassegna, “Kontinent” è stata interamente dedicata a un compositore italiano: Giacinto Scelsi (La Spezia 1905-Roma 1988) che rappresenta un “unicum” nel panorama del Novecento in quanto lontano sia dalla musica seriale alla Darmstadt sia dal calligrafismo all’IRCAM sia dal minimalismo alla Gass sia dall’ “improvvisazionismo” alla Gage. Meno apprezzato di quanto si dovrebbe in Italia è con due quartetti per archi di Scelsi che quest’anno è stata chiusa l’edizione 2011 di “Kontinent”. Essa potrebbe essere l’ultima del Festival, nonostante i con concerti vadano all’insegna del tutto esaurito, perché il nuovo direttore di Salisburgo pare ami poco la musica contemporanea.
Al di là di questi aspetti (che dovranno essere risolti dalle autorità che vigilano sul Festival) è importante notare come dei sette concerti di “Kontinent” 2011 tre siano stati dedicati ad autori italiani: a) il grandioso “Prometeo, tragedia dell’ascolto” di Luigi Nono; b) il nuovo “Macbeth” di Salvatore Sciarrino (quasi giustapposto a quello di Verdi diretto da Muti e con la regia di Stein) e b) i quartetti di Giacinto Scelsi. Erano in ottima compagnia: un concerto dedicato alla musica per piano di Stockhausen (pianista l’italiano Marino Formenti), un altro alle improvvisazioni di Cage, uno a Grisey (l’”Omaggio a Piero della Francesca) ed a Feldman,uno a Varèse e Xemakis. In breve una panoramica di quanto meglio abbia prodotto la musica dopo la seconda guerra mondiale, dando (il Festival si svolge in Austria ed è finanziato da Governo austriaco) grande rilievo all’Italia. Peccato: pare che nessuno dall’Istituto italiano di cultura a Vienna si sia spostato almeno per l’omaggio a Scelsi (uno dei compositori italiani che, per quanto solitario, ha più inciso sulla musica del Novecento in Europa, negli Usa ed anche in Asia. Sono stati presentati due suoi quartetti per archi, rispettivamente del 1964 e del 1985 – ossia di quanto aveva lasciato l’esplorazione delle “avanguardia” e si avviava verso nuove vie: concerti per una nota sola, micro-variazioni, cromatismo portato quasi agli estremi. I due quartetti, eseguiti dallo Stadler Quartett e seguito dalla prima mondiale del “quartetto notturno” di Georg F. Haas (compositore vivente), hanno entusiasmato il pubblico.
Più della cronaca di “Kontinent”, o del concerto Scelsi, è importante sottolineare come, nonostante Roma sia uno dei centri europei di musica contemporanea (grazie alle attività dell’associazione Nuova Consonanza, dell’Istituzione Universitaria dei Concerti, dell’Accademia Filarmonica e del Roma-Europa Festival, a cui si aggiungono quelle dei numerosi istituti stranieri di cultura), sul fenomeno grava una sorta di congiura del silenzio sulla stessa stampa specializzata.
Penalizza principalmente i giovani che stanno seguendo percorsi nuovi come le “micro-opere” teatro in musica low cost ma high quality che le fondazioni liriche italiane spesso respingo mentre hanno successo all’estero. Penso a Il Sogno di Arsenio di Marcello Filotei, presentato al Teatro Valle di Roma alcuni anni fa, e sparito dopo un breve giro nei teatri dell´Italia centrale. Il giovane compositore calabrese, ma ormai lucchese, Girolamo Deracco si è specializzato in questo genere: suoi lavori si sono visti ed ascoltati, oltre che in Italia, in Austria e Germania. L´anno scorso ha presentato l´esilarante Checkinaggio, un quarto d´ora di presa in giro di come si possono aggirare (con intenti terroristici) i controlli aeroportuali. Quest´anno c´è stata la prima assoluta di REDazione, classificata "Delirium drama" sul caos di una redazione di un quotidiano dove imperversano i telefoni fissi e portatili e il direttore non tiene le redini della squadra: un percussionista, sei fiati, un concertatore tutti anche in grado di recitare ritmicamente (come nei melologhi). Andrà al maggior festival lirico scandinavo in estate e a Milano e a Roma in autunno. Ha nel suo bagaglio anche un Abbecedario per orchestra e due attori che è salpato da Bolzano verso festival internazionali ed in cantiere un Amor che nullo (un po´ alla Moccia) che debutterà in luglio nel Tirolo. Attenzione, compositori di rango come Nicola Sani sono entrati nel mercato delle micro-opere come Centerentola.com che ha trionfato la primavera scorsa a Palermo (il cui Massimo è attento a questa produzione) e merita di essere ripresa in altri spazi.

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