MONTEGRAL/ La perla dei festival musicali estivi in un convento sulla Garfagnana
Giuseppe Pennisi
martedì 24 maggio 2011
L'Accademia di Montegral
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Anche quest’anno, la stagione dei festival estivi è iniziata con la manifestazione musicale più insolita, e più elitaria, dell’anno: dal 20 al 22 maggio una quarantina di artisti di livello internazionale e un pubblico di cento persone - tanti ne contiene la chiesa neoclassica costruita tra il 1827 ed il 1830 dall’Architetto Lodovico Natalini - si sono dati convegno in un convento storico appollaiato sulla Garfagnana, dove si può giungere esclusivamente tramite una scoscesa strada di collina. Si tratta del quarto festival annuale dell’Accademia di Montegral, il centro di perfezionamento e di cultura musicale creato, d’intesa con i Padri Passionisti da Gustav Kuhn, noto in Italia per essere stato tra l’altro direttore artistico all’Opera di Roma, al San Carlo di Napoli e allo Sferisterio di Macerata. Kuhn è stato considerato per anni l’erede di Herbert von Karajan. Il Convento dell’Angelo dispone di 70 celle, oltre di un chiostro, qualche salone e una vista mozzafiato. Quindi, parte degli artisti e degli spettatori alloggiano a Lucca e dintorni.
Parterre d’eccezione: oltre al Generale dei Passionisti (in fin dei conti si è a casa loro), il Primo Ministro del Tirolo, il Presidente della Banca centrale austriaca, nomi importanti di Austria e Baviera e parte del Gotha della Lucchesia e della Toscana in generale. Unicamente tre critici musicali italiani: quello de l’Osservatore Romano, lo specialista di musica contemporanea del mensile Musica e il vostro chroniqueur. Rappresentate le principali testate austriache, tedesche e britannica. Anche se molto contingentate a ragione degli spazi.
Tre giorni insieme potrebbero dare adito a pensare a un complotto per riscrivere i trattati europei. Seguono, invece, un rituale minuzioso (e sono ammessi tanto il lungo per le signore e lo smoking per i signori quanto i jeans). Aperitivo alle 18. Passeggiata verso la Chiesa, accompagnati dal virtuosismo di Fojodor Lusch (giovane violista già affermato in mezza Europa); concerto in due parti in chiesa, cena in comune e “late night concert” sino alle ore piccole). La domenica mattina la celebrazione dell’Eucarestia è accompagnata dall’edizione integrale e filologica (ossia con l’accompagnamento di tre pianoforti) della Petite Messe Solennelle di Rossini.
E’ un evento davvero “fuori dall’ordinario” (tra la cinquantina circa di festival estivi in Italia). E’ anche straordinario perché finanziato quasi esclusivamente da privati e dai pochi fortunati che riescono ad acquistare il numero severamente contingento di biglietti in vendita. La musica - ripete spesso Benedetto XVI - è la forma più alta delle arti; con il festival (che, come vedremo, è il preludio ad altre manifestazioni aperte a vasto pubblico), l’Accademia dà il suo contributo a questo insegnamento con temi rivolti all’Alto.
Altra caratteristica è che la musica tradizionale (Brahms, Schuman, Beethoven, Mozart) viene alternata a prime assolute e contemporaneità. Inoltre artisti giovani, ma tutti affermati, come i pianisti Jasniska Stancul, Antonio Alfonsi e Davide Cabassi e un coro composto quasi esclusivamente di solisti che cantano già parti principali in teatri austriaci, italiani e tedeschi.
Da due anni, poi, al Convento si presentano “micro-opere”, ossia teatro in musica brevissimo, con pochi strumenti, pochi interpreti ma grande effetto. L’anno scorso è stata la volta di “Checkinaggio” - dieci esilaranti minuti di Girolamo Deraco - su un (poco competente attentato) all’imbarco di un volo internazionale - lavoro già presentato in vari teatri europei. Questa volta, sempre Deraco ha aperto il festival con “REDazione” (sette “fiati” e un percussionista tutti in grado di recitare e di dire alcune parole cadenzate) in cui si prende garbatamente in giro una disorganizzata redazione di quotidiano. Andrà in estate al maggior festival musicale scandinavo e in autunno a Milano ed a Roma.
La tre giorni di full immersione è solo l’antipasto. Un festival lirico, sinfonico, ma anche di spericolatezze pianistiche a Erl, in Tirolo, per quasi tutto il mese di luglio, rappresenta il pranzo vero e proprio (per il programma www.tiroler-festpiele.at). Il dessert sarà servito con due settimane di grande sinfonica a Dolbacco, luogo di vacanza preferito da Gustav Mahler, di cui pochi giorni fa ricorreva il centenario della morte (per il cartellone www.altoadige-festival.it). E il cordiale a Salisburgo nel week-end precedente il Natale in un festival di improvvisazione il cui titolo “Delirium” dice tutto.
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