AND THE PAPER IS...
ALTRO CHE REGOLE SU REGOLE: CONTRO IL RISCHIO SOVRANO, MEGLIO FAR FUNZIONARE AL MEGLIO LE PIAZZE FINANZIARIE
Non passa giorno senza che i quotidiani - a partire da quelli internazionali e di matrice anglosassone - ci ricordino che numerosi Stati dell’Unione europea (una dozzina, per un totale di 150 milioni di residenti) sono sull’orlo dell’insolvenza. Eppure del debito sovrano all’interno degli Stati Uniti si parla molto meno, con annesse minori preoccupazioni, di quello di quello dei PIGS europei, e questo nonostante alcuni Stati americani siano sull’orlo della bancarotta. Questo diverso trattamento ha origine nelle differenze di natura costituzionale e politica degli Stati Uniti e della Ue oppure ha determinanti più spiccatamente tecniche?
Andrew Ang della Columbia University e Francis Longstate delle University of California esaminano il problema in una lavoro in corso di pubblicazione. Il titolo del lavoro è "Systemic Sovereign Credit Risk: Lessons from the U.S. and Europe" (http://www.nber.org/papers/w16982). L’analisi riguarda il mercato dei CDS (Credit Default Swaps) basati su titoli “sovrani” negli Stati Uniti e nell’Ue e sul loro andamento a fronte di shock esterni: nonostante ci sia una considerevole correlazione tra shock e spread dei CDS dai due lati dell’Atlantico, il rischio sistemico è meno forte Oltreoceano che nel Vecchio continente. La conclusione è, quindi, che il rischio sovrano dipende più dal funzionamento dei rispettivi mercati finanziari che dai “fondamentali” di politica economica. Chiara l’implicazione: assicurare il buon funzionamento delle piazze finanziarie è più importante degli stessi “fondamentali” al centro del Patto Euro-plus. (Giuseppe Pennisi)
++
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento