venerdì 5 ottobre 2007

LA BCE NON TOCCA I TASSI (MA SOLO PER IL MOMENTO)

“Nella riunione odierna, tenutasi a Vienna, il Consiglio direttivo della BCE ha deciso che il tasso minimo di offerta applicato alle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 4,00%, al 5,00% e al 3,00%.” Questo, nudo e crudo, il secco comunicato ufficiale che oggi alle 14,30 la Banche centrale europea (Bce) ha diramato , come di consueto, in tutte le lingue ufficiali dell’istituto.
In parallelo, un comunicato della Old Lady (il nomignolo della Bank of England) avvertiva che pure oltre Manica il tasso di riferimento sarebbe rimasto immutato al 5,75% , aggiungendo, in onore alla trasparenza che il verbale della riunione sarà pubblicato il 17 ottobre alle 9,30 del mattino.
E’ noto che, nelle settimane che hanno preceduto la riunione (tenutasi a Vienna), due tendenze contrapposte tiravano la giacchetta al Presidente della Banca Jean-Claude Trichet, mai come adesso in sella saldo in sella dell’istituto in quanto i componenti del Consiglio non di nazionalità francese hanno eretto una vera e propria barriera nei confronti delle critiche (ormai quasi quotidiane) lanciate contro di lui dal suo connazionale, e Presidente dei francesi, Nicolas Sarkozy. Da un lato, i falchi (per così dire) premevano per una ripresa degli aumenti graduali e progressivi dei tassi principalmente a ragione della nuova ondata di inflazione che, ti tema, giunga dagli aumenti dei prezzi delle materie prime. Da un altro, le “colombe” (per utilizzare il gergo giornalistico iniziato ai tempi della guerra in Viet-Nam, ossia circa 40 anni fa), premevano perché la Banca, questa volta, effettuasse un leggero ribasso. E’ importante ricordare che la Federal Reserve americana parteggiava discretamente, ma energeticamente, per i “falchi” nella convinzione che un ulteriore avvicinamento tra i tassi dell’aria dell’euro ed i tassi Usa possano avere effetti positivi anche sul cambio dollaro-euro.
Meno forte la posizione di Mervyn King, Governatore della Old Lady. Da un lato (come ben spiegato nel saggio di Paul Tucker ricordato in calce a questa nota), presiede un organo collegiale in cui due dei nove componenti sono espressione diretta della politica (in quanto nominati dal Cancelliere dello Scacchiere); ciò riflette anche il fatto che gli obiettivi della Old Lady sono più variegati di quelli della Bce – mentre la seconda deve, per statuto, mirare soltanto al controllo dell’inflazione, la prima guarda anche alla crescita. Infine, Mevyn King si deve fare perdonare una brutta recente gaffe: avere criticato duramente la Bce e la Fed per i loro interventi diretti sul mercato (a favore di banche in difficoltà a ragione della crisi
La decisione delle due banche centrali di decidere di non decidere è chiaramente il frutto di stretta consultazione informale tra i due istituto- una collaborazione destinata a diventare ancora più stretta in futuro, come illustrano i saggi di Beth A. Simmons e Alexander Lamfalussy , ricordati in calce a questa nota. Tuttavia, le risposte di Trichet alla conferenza stampa (terminata alle 15,45 e , come di consueto, trasmessa in diretta tramite web-cam) indicano la ragione principale di una decisione che può sembrare pilatesca (ossia prendere le distanze da “falchi” e “colombe” , lavandosi le mani e senza assumersi responsabilità dirette) risiede nell’incertezza che la Bce percepisce ancora a proposito delle tensioni sui mercati . La teoria delle opzioni reali suggerisce che in questi casi è meglio aspettare per avere maggiori informazioni prima di decidere. Sempre dalla conferenza, però, si evince quale è la direzione che prenderebbe Trichet ove non ci fosse incertezza e che prenderà quando le tensioni sui mercati saranno terminate: quella dei rialzi graduale per portare tassi europei ed americani allo stesso livello e per smorzare sul nascere i focolai inflazionistici.

Per saperne di più
Beth A. Simmons The Future of Central Bank Cooperation"
BIS Working Paper No. 200


Alexander A. Lamfalussy Central Banks, Governments and the European Monetary Unification Process BIS Working Paper No. 201

Paul Tucker "Central Banking and Political Economy: The Example of the United
Kingdom's Monetary Policy Committee" Bank of England Quarterly Bulletin 2007 Q3

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