STRENNE NATALIZIE/ Una guida
alla Musica Sacra
La musica è
sempre stata associata alla religione, sin dalle sue più lontane origini. Anche
ora le Festività del Natale si accompagnano a festival di musica sacra.
GIUSEPPE PENNISI 02 dicembre 2017 Giuseppe Pennisi
Caravaggio, Madonna dei pellegrini
(1606), particolare
Quando si
avvicina il Natale mi torna sempre alla mente un ricordo del lontano 1971
(quando avevo appena 29 anni e lavoravo in Banca Mondiale). Era quasi
l’Epifania - il giorno in cui i Cristiani Copti celebrano la nascita di Cristo)
e, per lavoro, stavo in una città di provincia nei pressi del Lago Tana (a otto
ore di viaggio in auto da Addis Abeba). L’alberghetto era adeguato e dalla sua
terrazza si godeva una vista mozzafiato sul Lago e le montagne. Si era comunque
ad un altitudine di oltre tremila metri che dava difficoltà a dormire (ho
sempre avuto un sonno disturbato).
Circa alla
cinque del mattino uscii e cominciai a passeggiare verso la cittadina: una
discesa in terra battuta. Dalle rupi uscivano canti, inni a Dio di voci
bianche, tenori leggeri e bassi profondi. Una musica bellissima che veniva da
chiese e conventi scavati nelle rupi. Una sensazione unica e folgorante mentre
le stelle di spegnevano e l’alba appariva sul lago.
La musica è
sempre stata associata alla religione, a tutte le religioni, sin dalle sue più
lontane origini. Anche ora le Festività del Natale si accompagnano a festival
di musica sacra. Nella sola Roma, dove vivo, ce ne è una ventina: uno
internazionale si svolge in otto chiese barocche tra le più centrali e le più
eleganti ed ospita complessi di tutto il mondo.
Per questo
motivo, una strenna particolarmente utile può essere la Guida alla Musica
Sacra (820 pp, 40 euro) a cura di Claudio Bolzan. Un volume dell’Editore
Zecchini che esce proprio in questi giorni. Il volume tratta oltre 150
compositori, oltre 1200 anni di musica, oltre 1000 composizioni. E’ uno
strumento essenziale per chi va a concerti (perché la musica sacra è presente
in tutte le stagioni concertistiche non solamente nel periodo Natalizio) e
perché strutturata sia come un’enciclopedia di facile consultazione sia come
una storia della musica di agevole lettura.
Riguarda la
musica sacra cristiana non quelle di altre religioni - sarebbe stato un compito
immane e poco utile in quanto il ‘sacro’ di religioni non cristiane in Italia
si ascolta davvero raramente.
E’ un lavoro
ovviamente corale a cui hanno partecipato, oltre al curatore, musicologi di
rango (Massimiliamo Broglia, Nicota Cattò, Giovanni Cestino, Chiara Colm,
Giovanni Chionti, Davide Ielmini, Stafania Masiero, Elena Modena, Ettore
Napoli, Stefano Pagliarini, Eduardo Rescigno, Nicolo Rizzi, Carlo Vitali e
Giuliana Zanette).
Questa Guida
la prima nel suo genere, in Italia ed oltre ad essere uno strumento di
riferimento è un volume di interessante e di facile lettura proprio per la sua
impostazione ‘storica’ che consente di comprendere l’evoluzione della storia
della musica sacra, il contesto in cui le varie tendenze si sono sviluppate ed
i vari autori hanno operato. A differenza di altri volumi sulla materia
(principalmente stranieri e disponibili nelle lingue originali piuttosto che in
traduzione italiana) comprende una rara sezione sulla musica sacra
contemporanea.
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