Salvatore Sciarrino è il compositore
contemporaneo italiano più noto e più eseguito al mondo, E’ anche il più
premiato. Accademico
di Santa Cecilia (Roma), Accademico delle Belle Arti della Baviera e Accademico
delle Arti (Berlino), Laurea honoris causa in Musicologia Università di
Palermo, fra gli ultimi premi conferiti a Sciarrino vanno citati: Prince Pierre de Monaco (2003) Premio Internazionale
Feltrinelli (2003) Musikpreis Salzburg (2006), premio internazionale
di composizione istituito dal Land di Salisburgo. Premio Frontiere della
Conoscenza per la musica (2011) della BBVA Fondation.Premio Una vita per
la musica (2014) Teatro La Fenice - Associazione Rubenstein di Venezia.Leone
d'oro alla carriera per la Musica - Biennale Venezia 2016.
Pochi sanno che Sciarrino è un autodidatta (benché formatosi privatamente, per
qualche tempo, con Turi Belfiore e Antonino Titone), Sciarrino ha iniziato a
comporre dodicenne, tenendo il primo concerto pubblico nel 1962. Considera
"apprendistato acerbo" i lavori anteriori al 1966. Ciò che
caratterizza la sua musica è la volontà di indurre il fruitore a un diverso
modo di ascoltare e a una nuova presa di coscienza della realtà e di sé. Nel 1969 Salvatore Sciarrino ha lasciato la Sicilia
per trasferirsi a Roma e poi, nel 1977 a Milano. Ora vive a Città di Castello Ha pubblicato con Casa Ricordi dal 1969 al
2004. dall'anno seguente, l'esclusiva delle opere di Sciarrino è passata a RaiTrade.Vastissima la sua discografia,
comprendente oltre ottanta titoli, pubblicati da etichette internazionali e più
volte segnalati e premiati. E’ appena uscito un suo album con composizioni
anche in prima esecuzione assoluta.
Palermo e Milano sono le città che più hanno
celebrato il suo compleanno. Palermo dall’1 al 4 novembre, al termine di un
festival di musiche contemporaneo, gli ha reso un grande omaggio che ha incluso de la prima
rappresentazione italiana dell’opera Superflumina,
nonché l’integrale delle sue composizioni per flauto, una lectio magistralis,
introdotta dal musicologo Pietro Misuraca; l’esecuzione di La bocca, i piedi, il suono per 4 sax solisti e un ensemble di 100
sax “migranti”, dai sorprendenti effetti spaziali e sonori A Palermo è stata
messa in scena l’opera Superflumina ,
un grande successo in Germania (dove ha debuttato , a Mannhen, nel 2011) E’ il lungo lamento notturno di
una donna senza dimora, esposta al disprezzo e all’incomprensione dei pochi che
incrociano il proprio percorso con il suo, nei grandi spazi di una stazione
ferroviaria, pieni di esseri umani poveri di umanità. La platea del Teatro
Massimo è stata trasformata nel luogo dell’azione con il pubblico nei palchi.
E opera
di contrasti anche nel tessuto musicale, che forse non ha l’elegante
compattezza di altre opere del compositore siciliano, ma che combina con
sagacia drammaturgica gli elementi più caratteristici della lingua musicale
sciarriniana.
A
Salvatore Sciarrino il Teatro alla Scala ha commissionato la nuova opera Ti vedo, ti sento, mi perdo andata in scena in prima assoluta il 14 novembre . E’ un lavoro
in due atti sulla morte del compositore seicentesco Alessandro Stradella. L’immaginario
barocco rappresenta un orizzonte fertile e ricorrente nella produzione di
Salvatore Sciarrino, dove appare reinterpretato sotto molteplici prospettive;
si pensi, per esempio, nel teatro musicale alla “natura mortain un atto” Vanitas
(1981) e alle opere Infinito nero (1998) e Luci mie traditrici(1998).
Se il soggetto è incentrato intorno alla
vana attesa di Stradella, protagonista in absentia, la struttura
drammaturgica manifesta la discontinuità spazio-temporale cui il compositore
ricorre abitualmente come meccanismo formale e percettivo Lo spazio scenico è
articolato in tre piani, mentre l’organico strumentale è a sua volta
distribuito nello spazio secondo un principio ternario: all’orchestra in buca
fanno infatti riscontro un “concertino” in scena (complesso di archi nel
Prologo) e un ensemble di strumenti fuori scena (legni, che subito migrano nel
“concertino”,ottoni, arpa e pianoforte).
Nel mezzo agiscono i
cinque Servi del palazzo, che aiutano nella costruzione dello spettacolo. Verso
la ribalta si collocano gli spettatori dello spettacolo: il Letterato e il
Musico, insieme a visitatori, curiosi, strumentisti che attendono il loro turno
per suonare. I tre piani scenici definiscono altrettante “dimensioni autonome,
in realtà comunicanti e infine
convergenti”: la prova della cantata (incentrata sul potere seduttivo e
incantatorio della musica); le scene comiche dei Servi, che commentano i fatti
che avvengono nel palazzo e fanno il verso ai loro padroni (evocando
comportamenti della commedia dell’arte e dell’opera seicentesca);il tragico
racconto degli spettatori della vita avventurosa di Stradella,spenta a Genova
dal pugnale di un sicario. Il lavoro è
coprodotto dalla Staatsper unter den Linden di Berlino, dove sarà in scena nel
prossimo luglio.
Nessun commento:
Posta un commento