Lulu torna a Roma dopo 50 anni
maggio 8, 2017
Giuseppe Pennisi
Dopo quasi cinquanta anni torna a Roma “Lulu” del compositore austriaco Alban Berg (1885-1935)
“Lulu” è una partitura senza possibili confronti che riscatta i due drammi di Wedekind d’inizio del Novecento da cui è tratta. Sono drammi prolissi, verbosi e moraleggianti, nonché zeppi di proto psicoanalisi, in cui, secondo le intenzioni dell’autore e le sue indicazioni al regista della prima rappresentazione, la protagonista sarebbe dovuta apparire come una madonna progressivamente distrutta da una società corrotta. Ciò non piacque ai critici che la vedevano invece come animale famelico di sesso e denaro, non per nulla omicida e pronta ad accoppiamenti multipli, anche omosessuali. La “dissoluzione” di Lulu è stato il tema di fondo di una produzione del Metropolitan che lanciata quasi in parallelo con quella Chéreau-Boulez è rimasta in cartellone per diversi anni. Chéreau enfatizzava l’ambiguità esteriore e la “verità interiore” della protagonista (i due “Lieder von Lulu” dove la protagonista dice in modo frammentario ciò che pensa su sé stessa). Nell’edizione fiorentina di 25 anni fa, Squarzina vedeva la protagonista come una grande reagente sociale, una cartina di tornasole grazie a cui si rivela, in termini marxisti, la verità nascosta.
Nella complessa trama, che spazia tra Germania, Francia e Gran Bretagna degli anni Trenta, Lulu, pur restando interiormente innocente, è una divoratrice di uomini (e pure di donne) e anche assassina. Non è una “reagente sociale” ma, con la propria ambiguità, rispecchia una società, quella del Vecchio Continente, al collasso finanziario, politico e morale. Nel contesto di questo collasso non può che muovere i primi passi in un circo (dove è una starlette), ascendere ai piani alti della società e finire, dopo varie peripezie, nelle mani di Jack lo squartatore.
La messa in scena che il 19 maggio arriva all’Opera di Roma per sei repliche è una coproduzione di lusso con il Metropolitan di New York, l’English National Opera di Londra e De National Opera di Amsterdam. Dirige Aléjo Perez.Regia, scene ,costumi e luci sono di William Kentrige e Luc de West non potranno non fare discutere.
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