La Germania protagonista della
cinquantesima edizione del Festival delle nazioni
AddThis Sharing Buttons
Share to WhatsAppShare to TwitterShare to Facebook1Share to Google+Share to LinkedInShare to E-mail
È con
l’omaggio alla Germania che il Festival delle Nazioni di Città di Castello
festeggia la sua cinquantesima edizione. Dal 29 agosto al 9 settembre 2017, la
manifestazione umbra dedicherà il suo cartellone alla cultura musicale tedesca
dei primi decenni del Novecento concludendo in questo modo il progetto
triennale dedicato al contesto culturale del primo conflitto mondiale, avviato
due anni fa con l’Austria in occasione del centenario dall’inizio delle
ostilità e proseguito nel 2016 con la Francia.
“Ma se per
Austria e Francia il filone seguito è stato soprattutto quello della musica
scritta e ascoltata nel periodo a cavallo tra Otto e Novecento – precisa il
direttore artistico Aldo Sisillo –l’edizione di quest’anno, dedicata
alla Germania, si concentrerà anche sulla musica del dopoguerra, sulle diverse
reazioni del mondo culturale tedesco, in particolare quello musicale, a una
situazione sociale ed economica molto difficile, causata anche dalle pesanti
condizioni imposte per la resa alla Germania dalle nazioni vincitrici. Si
potranno ascoltare musiche dei compositori strenui sostenitori della grande
tradizione tedesca, come Richard Strauss, del grande repertorio
cabarettistico, e degli autori che interpretarono l’esigenza del superamento
del linguaggio tardo romantico, giunto alla sua saturazione, come Paul
Hindemith“.
Tra grandi
nomi e talenti emergenti, spaziando in repertori e generi diversi, il Festival
delle Nazioni festeggia il suo anniversario anche arricchendo la sua proposta e
aumentando il numero degli appuntamenti, con 19 eventi solo nel cartellone
principale – contro i 16 della scorsa edizione – e numerosissime attività
collaterali. Tra gli interpreti che hanno confermato la loro presenza: Ute
Lemper, Quartetto Prometeo, Athenäum Quartet, Beppe Servillo e Ensemble Berlin,
Michael Nyman, Alexander Lonquich, Enrico Bronzi, Cristiana Morganti e Leonid
Grin.
Ad
inaugurare la 50esima edizione sarà la Jugendorchester der Bayerischen
Philharmonie con Henri Bonamy nella doppia veste di direttore e
solista al pianoforte. L’orchestra di Monaco – che con i suoi 34 anni di vita è
l’ensemble giovanile con la più lunga tradizione e storia della Baviera –
aprirà ufficialmente questa edizione con le note dell’Ouverture dal Freischütz
(Il franco cacciatore) di Weber, cui faranno seguito, in un programma di grande
attrattiva, il Terzo Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven, la Concertante
Suite di Heinz Schubert con David Frühwirth violino solista e, in
chiusura, la Quinta Sinfonia di Mendelssohn La riforma (29 agosto, ore
21, Città di Castello, Chiesa di San Domenico).
La Grande
Guerra è il filo conduttore che lega anche le produzioni originali proposte dal
Festival in questo triennio. A due anni da Immagini e suoni della Grande
Guerra, le storie dei soldati italiani coinvolti nel conflitto, emerse
grazie alle ricerche negli archivi della Fondazione Archivio Diaristico
Nazionale di Pieve Santo Stefano, faranno da drammaturgia per il nuovo
spettacolo dal titolo Cronache dalla Grande Guerra: una performance con
i testi e la voce narrante di Enrico Paci che vedrà impegnati, per la
parte musicale, Simone Nocchi, interprete al pianoforte delle Visions
fugitives di Prokof’ev, e Angelo Benedetti autore di musiche originali e
sound designer (30 agosto, ore 18, Città di Castello, Loggiato della
Pinacoteca comunale).
La storica
collaborazione nell’ambito del teatro musicale tra Kurt Weill e il
drammaturgo, regista e scrittore Bertolt Brecht sarà l’interessante
soggetto di Mahagonny Songspiel, lo spettacolo con la regia di Giorgio
Sangati e l’allestimento scenico di Alberto Nonnato che segna una nuova
tappa della ormai pluriennale collaborazione tra il Festival e il Teatro Lirico
Sperimentale di Spoleto A. Belli. In questa nuova coproduzione, i giovani
cantanti che provengono dalla scuola di canto spoletina, accompagnati dal
pianista Corrado Valvo, interpreteranno la Mahagonny Songspiel nella
versione per pianoforte e voci di David Drew, introdotta da una selezione di
canzoni di Weill e Hanns Eisler su testi di Brecht (30 agosto, ore 21, Umbertide,
Teatro dei Riuniti).
Non può
mancare un concerto di musiche del Kabarett, quella forma di spettacolo
storicamente nata proprio negli anni Venti per coniugare teatro, commedia e
canzone. Ad interpretare alcuni dei brani più autentici di quegli anni, sarà la
voce carismatica e elegante di Ute Lemper, affiancata dal pianista Vana
Gierig e dal bandoneonista Victor Villena nel concerto Berlin
Kabarett Songs (31 agosto, ore 21, Città di Castello, Chiesa di San
Domenico).
Per
festeggiare il settantesimo compleanno di Salvatore Sciarrino, il
Festival tornerà nelle sale degli Ex Seccatoi del tabacco con il Quartetto
Prometeo: un anno dopo il concerto in omaggio ad Alberto Burri nel centenario
della nascita, i suggestivi spazi allestiti dall’artista tifernate ospiteranno
una serata musicale che prevede l’esecuzione del Quartetto n. 9 Ombre nel
mattino di Piero e di una selezione dall’Esercizio della stravaganza di
Sciarrino, oltre al Quartetto in fa maggiore di Ravel (1 settembre, ore 21,
Città di Castello, Collezione Burri – Ex Seccatoi del tabacco).
Confermando
la sua peculiare attenzione per la nuova musica, il Festival presenterà in
prima esecuzione assoluta Ildegarda, uno spettacolo prodotto insieme ad
Agon Acustica Informatica Musica con musiche inedite commissionate al
compositore Francesco Maria Paradiso e testi di Guido Barbieri.
Si tratta di un racconto per voce recitante, soprano, flauto e live electronics
incentrato sulla storia di Hildegard von Bingen, un’affascinante figura di
religiosa medievale che fu anche scrittrice, musicista, compositrice, filosofa,
guaritrice, naturalista e molto altro. Emanuela Faraglia voce recitante,
il soprano Pamela Lucciarini, Federica Lotti al flauto e Massimo
Marchi, insieme a Stefano Alessandretti, per l’elettronica e regia
del suono ne saranno gli interpreti (2 settembre, ore 18, Sansepolcro,
Auditorium Santa Chiara).
L’attore Giampiero
Mancini e l’Ensemble Umberto Giordano saranno i protagonisti delle Canzoni
di Ludwig, un progetto volto a riscoprire un repertorio poco noto di
Beethoven: degli arrangiamenti per trio e voci delle più importanti canzoni
popolari di varie nazionalità. Lo spettacolo, partendo da una falsa lettera
inventata dal musicologo Francesco Sanvitale, mostrerà un lato inedito del
grande sinfonista di Bonn (2 settembre, ore 21, San Giustino, Cortile del
Castello Bufalini).
Proseguendo
nel percorso avviato lo scorso anno con la sonorizzazione live del grande
cinema muto, il Festival dedicherà una serata alla proiezione con musica dal
vivo di Die Büchse der Pandora (Il vaso di Pandora), il film di Georg
Wilhelm Pabst con la splendida attrice americana Louise Brooks che, proprio a
partire da questa sua sensuale interpretazione di Lulu, divenne una vera star
del cinema. La pellicola, del 1929, è tratta da testi di Frank Wedekind, il
drammaturgo tedesco che con la sua scrittura espressionista e i suoi personaggi
ai margini e ‘contro’ la società, segnò profondamente l’immaginario negli anni
a cavallo del secolo. Daniele Furlati, musicista che ha molto lavorato
sulla relazione tra musica e cinema, eseguirà dal vivo al pianoforte le musiche
in prima esecuzione assoluta, mentre Ivan Teobaldelli introdurrà la
serata (3 settembre, ore 21, Montone, Chiesa di San Francesco).
Dalla
Serenata op. 7 alla Symphonie Fröhliche Werkstatt, passando per una
selezione di pagine dalla mozartiana Gran Partita, il programma del concerto
dei Fiati di Parma diretti da Claudio Paradiso metterà in evidenza la
fascinazione esercitata dalla musica di Mozart sulla creazione di Richard Strauss.
Il concerto si svolge in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Villa
Montesca e in occasione del centenario della morte del Barone Leopoldo
Franchetti (4 settembre, ore 18, Città di Castello, Parco di Villa Montesca).
Interamente
dedicato alla grande musica tedesca – e affidato a una formazione specialista
di questo repertorio – sarà anche il concerto dell’Athenäum Quartet, il
quartetto d’archi composto da musicisti dei Berliner Philharmonker che
proporranno il celebre Rosamund di Schubert, Minimax di Hindemith e il
Quartetto in la minore op. 51 n. 2 di Brahms (4 settembre, ore 21, Città di
Castello, Chiesa di San Domenico).
La musica di
Richard Strauss tornerà come “colonna sonora” dello spettacolo Il borghese
gentiluomo, riduzione della famosa commedia di Molière ad opera di Peppe
Servillo, che sarà anche voce narrante dello spettacolo. L’Ensemble Berlin
interpreterà il Divertimento per archi n. 1 in re maggiore KV 136 di Mozart, Till
Eulenspiegel einmal anders! nell’elaborazione di Franz Hasenöhrl e la
suite delle musiche di scena di Der Bürger als Edelmann (Il borghese
gentiluomo) nella versione di Guy Braunstein (5 settembre, ore 21, Città di
Castello, Chiesa di San Domenico).
La
vincitrice del Premio Alberto Burri 2016, la violista Maria Giulia Tesini,
si esibirà al fianco del pianista Stefano Bezziccheri nel tradizionale
concerto dedicato al giovane talento promosso dal concorso tifernate: il
programma, dal romanticismo alla musica di oggi, prevede l’esecuzione di due
pagine dal repertorio schumanniano, della Sonata per viola e pianoforte in fa
maggiore op. 11 n. 4 di Hindemith e di Canto dalla trincea, un brano in prima
esecuzione assoluta appositamente commissionato dal Festival al compositore
tedesco Matthias Hopf (6 settembre, ore 18, Monte Santa Maria Tiberina,
Castello Bourbon).
A quattro
anni dalla sua ultima apparizione a Città di Castello, quando presentò al
Festival la sonorizzazione della Battleship Potemkin, Michael Nyman e
la sua band torneranno protagonisti al Festival con la prima italiana del
progetto War Work: 8 songs with film, di cui il compositore inglese è
autore, direttore e interprete. Si tratta di un ciclo di musiche strumentali e
melodie su testi di poeti morti nella prima guerra mondiale, che scorre sulle
immagini di un film realizzato a partire da sequenze selezionate negli archivi
francesi, tedeschi e americani della Grande Guerra (6 settembre, ore 21, Città
di Castello, Chiesa di San Domenico).
Con le
musiche di Brahms e Hindemith – in particolare il Trio per violino, violoncello
e pianoforte in do maggiore op. 87 del primo e il Quartetto per clarinetto,
violino, violoncello e pianoforte del secondo – si misureranno il clarinettista
Cosimo Linoci e il Trio Kleos formato da giovani musicisti che hanno
frequentato i corsi di musica da camera nella precedente edizione del Festival
(7 settembre, ore 18, Città di Castello, Loggiato della Pinacoteca comunale).
L’ormai
consueto appuntamento con i grandi virtuosi del pianoforte vedrà quest’anno
protagonista uno tra i più importanti interpreti tedeschi, Alexander
Lonquich, recentemente insignito del Premio Abbiati 2017 come solista. Il
suo recital sarà interamente dedicato a Schumann (7 settembre, ore 21, Città di
Castello, Chiesa di San Domenico).
Il
violoncellista Enrico Bronzi e il pianista Pierpaolo Maurizzi si
esibiranno in duo in un concerto dal titolo Nel segno di Bach, omaggio
al musicista maestro della forma fugata, in cui verranno eseguite la
trascrizione di Ferruccio Busoni della bachiana Fantasia cromatica e fuga BWV
903, la Sonata op. 102 n. 2 di Beethoven e la Sonata op. 38 di Brahms,
anch’essa caratterizzata da elementi tematici presi dall’Arte della fuga di
Bach (8 settembre, ore 18, Citerna, Chiesa di San Francesco).
Spazio anche
alla danza con Moving with Pina di e con Cristiana Morganti, una
conferenza danzata sulla poetica, la tecnica e la creatività della Bausch. Da
più di venti anni storica interprete del Tanztheater di Wuppertal, la Morganti
eseguirà dal vivo alcuni estratti dal repertorio del teatro-danza di Pina,
raccontandone l’universo dalla prospettiva del danzatore, alla scoperta del
linguaggio di movimento della grande coreografa tedesca (8 settembre, ore 21,
Città di Castello, Teatro degli Illuminati).
Il gran
finale, come da tradizione affidato all’Orchestra della Toscana, sarà con una
delle pagine più importanti della letteratura sinfonica tedesca, monumento
della storia della musica: la Nona Sinfonia di Beethoven, che tra l’altro da
molto tempo è assente dalla programmazione del Festival. A dirigerla sarà il
maestro tedesco Leonid Grin, che sarà affiancato dal soprano Laura
Andreini, dal mezzosoprano Chiara Chialli, dal baritono Mauro Borgioni e dal
tenore Edoardo Milletti quali voci soliste, e dalla tifernate Corale Marietta
Alboni preparata dal maestro Marcello Marini. Attraverso le eloquenti note
dell’Inno alla gioia, si vuole così chiudere idealmente con una nota di
speranza il progetto triennale dedicato al contesto culturale e musicale negli
anni della Grande Guerra (9 settembre, ore 21, Città di Castello, Chiesa di San
Domenico).
Nessun commento:
Posta un commento