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FESTIVAL DI PENTECOSTE/ Salisburgo: le fragilità maschili
Dal 2 al 5 giugno si tiene a Salisburgo il festival di Pentecoste
diretto da Cecilia Bartoli. Il tema di quest'anno è la fragilità e la
sensibilità maschile. GIUSEPPE PENNISI
30 maggio 2017 Giuseppe
Pennisi
Dura solamente tre giorni (dal due al cinque giugno), in Italia è meno noto di
quanto meriterebbe, il suo spettacolo principale viene ripreso dal più lungo
festival estivo e spesso gira il mondo. E’ il Festival estivo di Pentecoste,
diretto da Cecilia Bartoli (il suo contratto è stato esteso al 2021), comprende
un’opera in forma scenica (Ariodante di Handel), una in forma di
concerto (La Donna del Lago di Rossini) e concerti. Ariodante
verrà ripresa nella seconda parte del festival estivo. Il tema del
festival è, questa Pentecoste, la fragilità e la sensibilità maschile.
Ariodante si presta bene anche se non tra le opere più note di Handel; in
Italia se ne ricorda una bellissima edizione alla Piccola Scala nel 1981 (con
la regia di Pierluigi Pizzi)
L'opera fu rappresentata per la prima volta, l'8 gennaio 1735 al
Covent Garden in apertura della prima stagione operistica tenuta in tale
teatro. Nel pieno dello scontro con l'Opera della Nobiltà, sostenuta dall'erede
al trono Federico di Hannover, Händel aveva dovuto sloggiare dal
principale teatro lirico londinese, il King’s Theatre ma, godendo a sua volta
dell'appoggio tacito, di Re Giorgio aveva potuto concludere un accordo con
l'impresario del Covent Garden per trasferire in esso la sua attività
operistica, affiancandola agli spettacoli teatrali leggeri e di balletto che
già vi si svolgevano.
"L'opera non incontrò se non un mediocre successo e fu seguita
solo da cinque rappresentazioni a gennaio, quattro a febbraio ed una a
marzo", per un totale quindi di undici spettacoli. Handel la riprese, per
due rappresentazioni e senza balletto, il 5 e 7 maggio 1736, senza successo. Ariodante
non conobbe poi altre riprese fino a quella di Stoccarda nel 1926 ed è
rientrata, in qualche misura, in repertorio negli ultimi decenni del secolo
scorso venendo fatta oggetto di attenzione crescente a livello sia di
rappresentazioni sceniche nei grandi teatri, sia di registrazioni
discografiche. L’intreccio è semplice: l’amore del cavaliere scozzese Ariodante
per la figlia del Re di Scozia, Ginevera. Quest’ultima è accusata di tradimento
e dopo una serie di intrighi , le menzogne vengono smontate ed i due possono
convolare a giuste nozze-
"Quando affronto il personaggio ed i temi di quest’opera –
ci dice Cecilia Bartoli per la prima volta in un ruolo maschile con una fitta
barba - vedo il protagonista come un vero guerriero perfettamente integrato
nel suo mondo. Diventa vulnerabile e fragile quando viene indotta a credere che
la sua amata, lo tradisce. Il punto centrale dell’opera è la fragilità
maschile. Il libretto è pieno di contrasti: intrighi notturni, felicità alla
luce del giorno, scontro tra amore e potere". Il regista a Christof
Loy che Cecilia Bartoli definisce "un vero mago che sa come tradurre i
sentimenti più intimi in un’azione scenica".
Il cast include Nathan Berg, Kathryn
Lewek, Norman Reinhardt, Christophe Dumaux, Sandrine Piau, Kristofer Lundin and
the Salzburg Bach Choir. Gianluca Capuano dirige Les Musiciens du Prince
– Monaco.
Si svolge nella Scozia medievale anche La Donna del Lago e
pure in questo lavoro, due dei tre personaggi maschili sono guerrieri, ma molto
sensibili ed intimamente fragili.
© Riproduzione Riservata.
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