lunedì 2 ottobre 2017

Il Festival Verdi fa sold out in iIl Dubbio 27 settembre



INIZIA OGGI E TERMINA IL 22 OTTOBRE TRA PARMA E BUSSETO, LA RASSEGNA DEDICATA AL COMPOSITORE
Il Festival Verdi fa sold out
GIUSEPPE PENNISI
Gianmaria Gavazzeni non aveva dubbi: «Di un Festival Verdi - amava ripetere non c’è proprio bisogno perché quasi ogni sera di ciascun anno, Verdi viene celebrato in quasi tutte le grandi città del mondo con la messa in scena di una o più delle sue opere». Il grande maestro aveva solamente in parte ragione. Un Festival dedicato a Verdi, nei luoghi dove è nato ed vissuto, è un’opportunità per rivedere il repertorio, in collaborazione con l’Istituto di Studi Verdiani, riscoprirne la modernità, oltre che per portare turismo culturale di alto livello in un’area che ha sofferto la crisi della meccanica prima e quella del lattierocaseario poi o fare riscoprire luoghi poco conosciuti a livello internazionale perché schiacciati tra Firenze e Milano.
Il Festival Verdi che si svolge a ottobre ( quest’anno inizia oggi e termina il 22 ottobre), poiché il compositore nacque il 10 ottobre 1813 nella piccola frazione de Le Roncole, ha avuto, negli anni, alti e bassi. Nel 2016 è uscito da un periodo di crisi, tanto finanziaria quanto artistica, che perdurava da alcuni anni. Lo confermano i dati del consuntivo: ha registrato il record assoluto di spettatori e incasso della sua storia, superiori anche all’edizione del bicentenario nella nascita nel 2013. 24.269 gli spettatori accolti ( con un incremento del 80,99 % rispetto al Festival Verdi 2014 e del 50,59% rispetto a quello del 2015) cui vanno aggiunti gli oltre 2000 spettatori che hanno partecipato ai venti appuntamenti del Festival Verdi a ingresso libero ( concerti, incontri, presentazioni). L’incasso totale è stato di 1.356.926 euro, con un incremento del 95,07% rispetto al Festival Verdi 2014 e del 66.32% rispetto a quello del 2015. I teatri nei quali sono state le quattro opere in programma hanno fatto registrare quasi il tutto esaurito: 89,96% per Don Carlo e Il trovatore al Teatro Regio di Parma; 96,47% per Giovanna d’Arco al Teatro Farnese; 89,04% per I masnadieri al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto. Sono stati 9.731 i biglietti venduti a spettatori di provenienza extraterritoriale ( internazionale e nazionale con esclusione della provincia di Parma), di cui 2.851 biglietti a spettatori italiani e 6.880 biglietti a spettatori stranieri, con un incremento del 113% rispetto al Festival Verdi 2014 e del 135% rispetto a quello del 2015. Germania, Austria, Regno Unito, Francia e Spagna i Paesi più presenti al Festival Verdi 2016.
È difficile pensare ad un maggiore numero di spettatori data la capienza dei teatro: il Regio di Parma ha circa 1.500 posti ( come gran parte dei teatri costruiti all’inizio dell’Ottocento), il Verdi di Busseto ha una capienza di 300 posti ed il rinascimentale Teatro Farnese è stato costruito per giochi equestri; per una buona acustica ospita 600 spettatori. Il Festival è stato riconosciuto una manifestazione culturale “di interesse internazionale” e dall’edizione di quest’anno fruisce di un contributo di un milione di euro l’anno dallo Stato ( in aggiunta ai contributi, peraltro modesti, che riceve il Teatro Regio in quanto “teatro di tradizione”) e a quelli da sponsor privati.
L’edizione 2017 coinvolge 173 artisti, assistenti, attori, mimi, musicisti, ballerini, maestri collaboratori, insieme a 121 elettricisti, fonici, attrezzisti, falegnami, macchinisti, scenografi realizzatori, sarti, al personale amministrativo, di sala e di portineria, provenienti da 19 Paesi ( Italia, Spagna, Austria, Francia, Regno Unito, Macedonia, Bulgaria, Romania, Moldavia, Lituania, Georgia, Russia, Iran, Kazakistan, Cina, Egitto, Uganda, Messico, Corea). Oltre 200 lavoratori animano dunque gli spazi del Teatro Giuseppe Verdi di Busseto, del Teatro Farnese e del Teatro Regio.
Le quattro opere ( Jérusalem, La Traviata, Stiffelio e Falstaff) sono tutte in nuovi allestimenti, con due orchestre, due cori e oltre 150 artisti, che si alterneranno nei diversi spazi, assicurando agli spettatori che raggiungeranno Parma e Busseto di poter assistere in cinque giorni a quattro opere e un concerto.
Nelle tre settimane di chiusura estiva in agosto sono stati venduti online biglietti per circa 50.000 euro e il sito del Teatro Regio è stato visitato da 98 Paesi diversi. Sarà in occasione del Festival Verdi che il Teatro lancerà il suo profilo Instagram ufficiale, mentre sugli altri profili social la campagna dedicata al pubblico internazionale ha raggiunto un target selezionato di appassionati d’opera nel mondo, viaggiatori abituali, di circa 80.000 persone, delle quali oltre 5.000 sono andate a cercare informazioni su biglietti e la programmazione sul sito del Teatro Regio. Attualmente, degli oltre 36.000 utenti che seguono la pagina Facebook del Teatro Regio, sono ben 31.000 quelli extraterritoriali.
Molte le novità del programma di Verdi Off, che accrescono ulteriormente il già ricco programma di iniziative a ingresso libero, realizzato con il Comune di Parma e “Parma, io ci sto! ” La promozione internazionale ha comportato un roadshow con tappe nelle maggiori fiere turistiche e nelle capitali di Europa, Usa, Canada.
Veniamo, infine, alle quattro opere. Jerusalem, che inaugura il festival, è la prima opera francese di Verdi; viene rappresenta ( per la prima volta in Italia) in edizione critica. Si annuncia un grande spettacolo monumentale, con la regia di Hugo de Anna, la direzione musicale di Daniele Callegari e, come protagonisti Annick Massis ( Hélène), Ramon Vargas ( Gaston), e Michele Pertusi. La Traviata viene presentata a Busseto in un’edizione attualizzata ai nostri giorni ( il progetto lo European Opera Directing Prize) con un cast di giovani voci verdiane. Al Teatro Farnese, Stiffelio avrà un allestimento ( firmato da Graham Vick) del tutto innovativo. Niente sedie, niente gradinate: il pubblico resterà in piedi e si dovrà spostare per il secentesco teatro Farnese in modo da avere un suo personale punto di vista sull’opera. Ci saranno sei pedane quadrate con sopra la scenografia che saranno spostate da mimi nello spazio del teatro ligneo. Il pubblico per sedersi durante quest’opera che dura circa due ore dovrà aspettare l’intervallo quando saranno tirate fuori le sedie. Si annuncia invece tradizionale il Falstaff al Teatro Regio, con la regia di Jacopo Spirei, la direzione musicale di Riccardo Frizza e nei ruoli principali Robeto De Cancia, Giorgio Cadauro, Juan Francisco Gatell, Amarilli Nizza e Sonia Prina.
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QUATTRO LE OPERE IN PROGRAMMA: JÉRUSALEM E FALSTAFF AL REGIO, LA TRAVIATA E UN INNOVATIVO STIFFELIO AL TEATRO FARNESE


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