AL TEATRO PERGOLESI DI JESI “IL COLORE DEL SOLE” TRATTO
DA UN ROMANZO DI ANDREA CAMILLERI
Non mancano opere liriche, specialmente
concepite nei primi decenni del Novecento, basate su vertenze giudiziarie.
Esempi, tra i più noti, ne sono Fedora di Umberto Giordano e Il Caso
Makropoulos di Leóš Janácek, Di solito sono imperniati su tematiche giudiziarie
di diritto penale. A delitti e castighi si ispira, poi, gran parte del
melodramma ( specialmente quello verdiano).
È, quindi, forse la prima volta che va in
scena, l’ 8 settembre, al Teatro Pergolesi di Jesi, un dramma musicale
imperniato sul diritto civile: il falso nel prodotto dell’ingegno, ma un “falso
d’autore” che quindi può essere tanto ben mascherato da confondere esperti e
periti.
L’opera, che debutta nell’ambito del Festival-
Pergolesi Spontini ed è coprodotta con il Teatro Luciano Pavarotti di Modena (
avrà una tournée in Emilia- Romagna nei prossimi mesi) è Il Colore
del Sole con la musica di Lucio Gregoretti. È tratta
dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri di una decina di anni orsono. Non è la
prima vola che lavori di Camilleri diventano argomenti per opere liriche. Nel
2003, ne è stato presentato alla settimana chigiana di Siena un dittico
composto da due suoi lavori messi in musica da Marco Betta: Il
Mistero del Finto Cantante e Che Fine ha Fatto
la Piccola Irene? . Si sono visti anche a Roma ed a
Genova. Nessuno dei due però appartiene al genere giudiziario. Il primo è
un’opera comica; il secondo un dramma psicoanalitico.
Il Colore del Sole è invece un thriller
ma civilista. Lo dice già la vicenda del romanzo pubblicato una decina di anni
fa. La anticipiamo nei punti essenziali. Tutto nasce da un viaggio da Roma a
Siracusa, dove Camilleri mancava da molti anni. L’obiettivo specifico era
assistere a una rappresentazione nell’antico teatro greco. Lo spettacolo non è
stato molto soddisfacente anche perché Camilleri vi ha dovuto assistere
strizzato da uno spettatore di ampie proporzioni seduto sul gradino accanto: un
vicino poco gradevole, vestito alla buona e che puzzava di pesce.
Tornato in albergo per cambiarsi d’abito per
recarsi a cena a casa di amici «... grande fu la mia meraviglia quando, nel
trasferire gli oggetti personali da un vestito all’altro, si accorsi di avere
dentro alla tasca sinistra della giacca indossata per andare al teatro un
biglietto che non ricordavo d’averci messo». Da questo momento il racconto
assume le tinte del giallo: Camilleri, ormai protagonista del racconto, per vie
tortuose viene in possesso del diario autografo del Caravaggio scritto durante
il soggiorno del pittore nell’estate del 1607 a Malta ed in Sicilia.
Dalla trascrizione di Camilleri medesimo del
diario, scritto in una lingua secentesca, al tempo stesso incolta ed involuta,
risalta l’ossessione dell’artista per il “sole nero” che caratterizza e
illumina la travagliata vita di Caravaggio e la sua arte.
Quello di Camilleri è un romanzo “nero”, fitto
di ombre e di mistero, sul periodo trascorso dall’artista a Malta e in Sicilia.
La scrittura di Camilleri questa volta asseconda tanto le cadenze dell’italiano
seicentesco quanto la psicologia torturata dell’artista creando un effetto di
enorme suggestione e impatto emotivo. Ma ed è - questo il nodo del lavoro- è un
diario vero od apocrifo, curato in modo tale da essere un ‘ falso d’autore’ e
confondere anche il nostro maggior “giallista”? E comunque chi lo ha messo
nella tasca del vestito nel nostro protagonista? E perché? Non diamo le
risposte per non privare il pubblico della sorpresa: Maestro concertatore è
Gabriele Bonolis sul podio dell’Ensemble Roma Sinfonietta; regia, scene,
drammaturgia video sono di Cristian Taraborrelli, costumi di Angela Buscemi,
video di Fabio Massimo Iaquone, light designer Alessandro Carletti. Il nuovo
allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini è realizzato, oltre che in
coproduzione con il Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena, in
collaborazione con Roma Sinfonietta e Accademia d’Arte Lirica di Osimo. Nel
cast, figurano l’attore Massimo Odierna, ed un gruppo di giovani cantanti:
Cristina Neri, Anastasia Pirogova, Daniele Adriani, Renzo Ran, Claudia Nicole
Calabrese, Natsuko Kita, Jaime Canto Navarro, Carlo Feola.
Come si è detto, l’argomento dell’opera si
inquadra a pennello nella XVII edizione del Festival Pergolesi Spontini
dedicata al “Falso d’Autore”. La manifestazione, che si svolge in teatri,
piazze e luoghi d’arte di Jesi, Maiolati Spontini Ancona, Apiro, Loreto,
Monsano, Serra De’ Conti, Ostra. E’ un lungo viaggio alla scoperta di false
attribuzioni, travestimenti, parodie, biografie immaginarie di grandi artisti,
partendo proprio da Giovanni Battista Pergolesi, morto ventiseienne, dopo
pochi, geniali anni di febbrile attività, ed immediatamente oggetto d’interesse
e di mistificazione da parte dell’Europa musicale. Oltre ai falsi pergolesiani,
il Festival offre la riscrittura dello Stabat Mater operata da Jo- hann Sebastian Bach, e falsi d’autore dal Settecento
( Vivaldi e Albinoni) al Novecento. Cinque sono le direttrici lungo le quali la
programmazione del Festival si muove ( Contaminazioni / Mutamenti / Biografie
immaginarie / Travestimenti / Falsi da Leggere), alla scoperta di capolavori
inediti, nelle revisioni critiche della Fondazione Pergolesi Spontini.
Il Festival propone appuntamenti musicali su
tre binari: “Biografie immaginarie” di uomini illustri; “Travestimenti” di
musiche e testi che variano di genere - dal sacro al profano o passano da un
autore all’altro, in un gioco di appropriazioni o di false attribuzioni; “Falsi
da leggere” testi di illustri o anonimi falsari, costruiti ad arte per
condizionare l’opinione pubblica o per ingannare il mondo letterario, che hanno
trovato eco nell’ispirazione di musicisti importanti.
Non manca la lettura dei Protocolli
dei savi di Sion, alternata a musiche della tradizione
klezmer affidate al Quartetto K. Il testo, pubblicato in Russia all’inizio del
Novecento per fomentare l’odio contro gli ebrei, e divenuto strumento della
propaganda nazista, sarà recitato da Edoardo Coen e Marco Celli, nella mise en
espace di Giovanni Sinopoli.
LO SPETTACOLO È UN DRAMMA MUSICALE SCRITTO DAL MAESTRO LUCIO
GREGORETTI IMPERNIATO SULLA TEMATICA DEL FALSO NEL PRODOTTO DELL’INGEGNO
Copyright (c)2017 Il Dubbio, Edition 29/8/2017
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