CARTELLONE 2017-18/ Il nuovo
pubblico dell'Opera di Roma
La notizia
più importante alla presentazione del cartellone 2017-2018 del Teatro
dell’Opera della capitale è stata data dal Sovrintendente Carlo Fuortes. di
GIUSEPPE PENNISI
26 giugno
2017 Giuseppe Pennisi
Isaac Hernàndez
La notizia
più importante alla presentazione del cartellone 2017-2018 del Teatro
dell’Opera della capitale è stata data dal Sovrintendente Carlo Fuortes quasi a
mezza bocca e senza che nessun giornalista in sale la riprendesse: il pubblico
del Teatro lirico della capitale sta cambiando più rapidamente di quanto
pensasse lo stesso Fuortes quando, tre anni fa, assunse la responsabilità di
guidare l’ente.
Oggi solo il
dieci per cento del pubblico è costituito da abbonati, anche se il teatro ha un
tasso di riempimento molo elevato (mediamente l’83% dei posti disponibili). In
aggiunta, un’indagine Doxa del pubblico degli ultimi due anni rivela che
numerosissimi non erano entrati al Teatro dell’Opera da quando, di tanto in
tanto, da bambino o da ragazzo li accompagnavano i genitori. Questo è il
risultato non soltanto di ‘aprire’ l’opera alla città non solo con iniziative
come ‘opera camion’ che porta il teatro dell’opera nelle periferie di Roma e
Regione (l’anno scorso con il Barbiere di Siviglia, quest’anno con Don
Giovanni), con una politica di prezzi dei biglietti che dà particolare
attenzione ai giovani ed agli anziani, con concerti a bassissimo prezzo che
incoraggiano a visitare il teatro, ma soprattutto con una programmazione di
qualità che affianca titoli e balletti noti e meno noti con regie moderne e con
coproduzioni con i maggiori teatri internazionali
"Dieci
titoli d’opera e sei di danza in un dialogo constante tra tradizione e
innovazione per una rassegna di artisti di assoluto livello" sottolinea Fuortes.
L’apertura
della stagione d’opera è affidata alla bacchetta di Daniele Gatti con la
Damnation de Faust di Berlioz il 12 dicembre. Per ragioni puramente
tecniche (impegni degli artisti) la stagione di balletto inizierà alcune
settimane prima con Don Chisciotte di Minkus in nuovo allestimento
modellato sulla versione originale di Mosca. La Damnation de Faust, la
cui regia è curata da Damiano Michieletto, è una coproduzione che dopo il
debutto romano si vedrà a Torino e Valencia.
Successivamente,
torna, dopo sessanta anni, un capolavoro verdiano I Masnadieri. In marzo
sarà la volta de La Sonnambula di Bellini coprodotta con il Teatro
Petruzelli di Bari. Segue La Traviata nell’edizione curata da Sofia
Coppola e da Valentino che, nata a Roma, sta girando in tutto il mondo; questa
stagione va in Giappone. Arriva, poi, un duo molto romano Cavalleria e
Pagliacci che da alcuni anni si ascolta unicamente nelle stagioni estive
alle Terme di Caracalla.
Dopo una Tosca
con scene e costumi del 14 gennaio 1900, prima assoluta dell’opera (altro
allestimento del Teatro che passa da tournée a tournée in quanto molto
ricercato sia in Italia sia all’estero). Successivamente una prima per Roma di
un capolavoro che nel nostro Paese si è visto ed ascoltato molto raramente Billy
Budd di Benjamin Britten, opera che richiede un cast imponente (tutto al
maschile), un grande coro ed un coro di voci bianche: è il vero grand.opéra del
Novecento. Alla durezza di Billy Budd (molti conoscono il romanzo di
Melville) segue un nuovo allestimento di La Bohème curato la Fura dels
Bauls e coprodotto con il Teatro Regio di Torino (dopo avere mandato in
pensione la oltre cinquantenaria produzione di Zeffirelli, ancora in scena a
New York ed a Vienna). La stagione termina con due capolavori mozartiani, Il
Flauto Magico nella produzione che da qualche anno miete successi alla
Kömissche Oper di Berlino ed un nuovo allestimento de Le Nozze di Figaro curata
da Graham (questa volta si mette in pensione quello di Visconti.
Ricco il
balletto, che oltre al già citato Don Chisciotte, ed a titoli noti ed
apprezzati (Schiaccianoci, La Bella Addormantate) propone una Soirée
Française, uno spettacolo dedicato a tre grandi coreografi come Kilián.
Inger e Forsyte , l’arrivo a Roma della versione danzata della Manon
di Massenet.
Ma non è
tutto. Tra qualche settimana verrà presentato il programma dell’estate 2018 per
le Terme di Caracalla.
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