Secondo gli americani, i futures (e le relative contrattazioni in derivati) sarebbero stati inventati al Chicago Board of Trade, la Borsa merci della splendida città che si stende sul lago Michigan. Gli italiani hanno versione differente: sarebbe stati inventati alla Borsa merci di Trieste, come documentato, tra l’altro, dalla descrizione minuziosa del loro funzionamento in La coscienza di Zeno di Italo Svevo (che si arricchi non con la penna ma con i contratti a termine di derivati su derrate). Per i britannici, l’origine è ancora più lontana: nel Mercantile Exchange di Londra, dove investiva freneticamente Georg Frederich Händel il quale, per questo motivo, due volte portò alla stelle e due alle stalle (ossia al fallimento giudiziario) la sua intrapresa principale – una compagnia d’opera.
La geopolitica e la telematica hanno cambiato tutto ciò. Trieste è diventata una sonnolente città, abitata per lo più da anziani. Londra si è trasformata: nonostante l’importanza del London Metal Exchange (il Mercantile Exchange conta poco), la vera piazza è lo Stock Exchange finanziario. E Chicago? L’ultimo fascicolo del Journal of Derivatives Markets traccia una prospettiva poco allegra dell’avvenire: senza un’iniezione di capitale umano e di tecnologia – afferma Linda Darragh che ha condotto una lunga indagine di campo nel settore – il trading elettronico – facilitato dalla banda larga e dall’utilizzazione di modelli finanziari avanzati – “usurperà” una volte per tutte le grida in sala Borsa merci e le contrattazioni allo sportello a cui gli operatori di Chicago sembrano tanto affezionati. Le tecnologie – sottolinea – consentono di individuare spread infinitesimali ed eseguire ordini in un millesimi di secondo con un computer da tavolo (od anche con un portatile). Dato che il comparto dei futures è quello che ancora genera più ricchezza nella città, la trasformazione – conclude il lavoro – richiede l’impegno politico della City of Chicago e dello Stato dell’Illinois che dovrebbero lavorare d’intesa con i leader del comparto per formulare ed attuare una strategia di comunicazione tale da convincere i tradizionalisti. Altrimenti come oggi, persa la leadership dei futures, i triestini vanno a passeggio da Piazza Unità d’Italia al Castello di Diramare, ai Chicagoans (ossia i residenti di Chicago) delle prossime generazioni resteranno passeggiate sul magnificent mile – il miglio tra il Museo di Storia Naturale al Museo di Arte sul lago, dove a sud del Lincoln Park si stagliano gli edifici più belli ed i negozi più eleganti della città.
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