lunedì 16 aprile 2007

LENZUOLA E BONDS

Fatti loro! Oppure beati loro! Alla fine la storia caliente tra il Presidente della Banca Mondiale Paul Wolfowitz, e la sua amante Shah Riza con tanto di promozione di quest’ultima al Dipartimento di Stato potrebbe essere sintetizzata con questi due commenti ed un pizzico d’indignazione per i soliti raccomandati. Questa volta, però, le vicende pruriginose della Washington-che-può interessano anche il mercato, specialmente quello obbligazionario. Ogni anno la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Birs), la principale delle cinque organizzazioni che costituiscono il Gruppo Banca Mondiale), emette tra i 10 ed i 15 miliardi di dollari (8-13 miliardi di euro) di bonds – una gamma molto vasta che va da note a breve (sino a 360 giorni), a titoli pluriennali a prodotti strutturati in un’ampia gamma di valute e su tutti i principali mercati: per i dettagli si consulti http://treasury.worldbank.org Dalla loro prima emissione (quando la seconda guerra mondiale non era ancora terminata), i world bank bonds sono stati sempre classificati AAA da Moody’s non solamente in quanto il capitale della Birs sfiora i 170 miliardi di dollari (150 miliardi di euro) – ma solo il 10% è versato – ma a ragione della qualità delle operazioni – specchio della qualità del management. I world bank bonds sono stati, per decenni, anche tra i prodotti preferiti dai risparmiatori italiani che si indirizzano al reddito fisso. In certi casi hanno reso molto bene: un’emissione a cedola zero in franchi svizzeri dell’inizio degli Anni Ottanta con scadenza al 2015 ha avuto, ad oggi, un aumento nominale di cinque volte del capitale investito da risparmiatori italiani a metà Anni Ottanta (anche a ragione dell’apprezzamento del franco svizzero).
Moody’s non ha fatto trapelare se si sta o non si studiando un ritocco della classificazione. Tuttavia, alla tesoreria della Banca Mondiale, l’aria si taglia a fette per la preoccupazione che la cattiva pubblicità di questi giorni possa avere sulla preoccupazione. La situazione - dice un dirigente di lungo corso – è molto più seria di quella che si ebbe per alcune settimane a fine 1974 quando l’allora Presidente Robert S. McNamara annunciò un mutamento di orientamento delle operazioni dalle infrastrutture al sociale (istruzione, sanità, programmazione delle nascite) – settori nei cui confronti alcuni esperti di Moody’s storcevano il naso. E un management inaffidabile ( e troppo sensibile ai richiami della carne) potrebbe provocare scossoni ancora più violenti.

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