I LIBRI DEI MINISTRI IL SAGGIO DA MANOVRA FINANZIARIA
Giuseppe Pennisi
A cosa si ispira la manovra pluriennale di politica economica che verrà varata ieri 30 giugno , ricorrenza dei Santissimi Protomartiri Romani, il Ministro dell’Economia e delle Finanza Giulio Tremonti ha preparato in queste ultime settimane? Il Ministro, in primo luogo, non ambisce a diventare né un Martire né tanto meno un Protomartire.
Non la hanno certo ispirata i papers più o meno econometri predisposti dallo stuolo dei tecnici che hanno fatto a gara per affiancarlo – alla stregua un po’ degli “intellettuali dei miei stivali” di craxiana memoria. Sarebbe stata una strada certa verso il martirio. La hanno ispirata cinque saggi, di cui quattro scritti di tecnici eminenti (non nostrani) in linguaggio giornalistico o quasi (ma pubblicati sulla più autorevole rivista di teoria economica al mondo – l’American Economic Review) ed il quinto (ostico da leggere ma pieno di succo) appena uscito tra iWorking Papers del National Bureau of Economic Research (NEBR), la maggiore rete mondiale di economisti. I cinque saggi gli hanno ricordato il suo libro su paure e speranza; con una punta di rincrescimento che non fossero stati pubblicati prima della redazione del volume.
Nomi di rango- Anthony Atkinson, Jagdish Bhagwati, Benjamin Friedman, ed i coniugi Robert e Virginia Shiller – spiccano nella sezione (120 pagine a stampa fitta)- del numero di maggio dell’American Economic Review) dedicata alla “economia come scienza morale”. Le pagini di Atkison , ad esempio, più che i mormorii dei sindacati lo avrebbero indotto ad andarci piano con pensioni e pensionati. Quelle di Friedman ad ascoltare con attenzione i messaggi della Conferenza Episcole ed a meditare gli editoriali del quotidiano edito dai vescovi. I coniugi Shiller ad iniziare la manovra con un “moderato cantabile” da trasformare in un “crescendo” tra due anni , con un orchestra ed un direttore di cui non si conoscono i contorni. Il buon Bhagwati, infine, ha intriso di quella saggezza indiana, spesso ritenuta furberia, molti aspetti della strategia (ad esempio, quelli relativi ai “costi della politica”). In breve, un in invito alla speranza.
Meno noti , al di fuori del giro degli esperti di finanza, ma non er questo meno autorevoli, Geer Bekaert (Columbia Business School), Michael Ehrman, Marcel Fratzer, Arnaud Mehal (tutti e tre del servizio studi dell’European Central Bank) i quali nel lavoro citato, utilizzando, come laboratorio, i dati del settore finanziario e dei portafogli azionari in 55 Paesi nel periodo 20067-2009, dimostrano che c’è stato un “contagio sistemico e sistematico” dagli Stati Uniti al resto del mondo, la cui severità è stata inversamente proporzionale alla “qualità” dei fondamentali economici e delle politiche economiche di ciascun Paese. In breve gli investitori si concentrano molto più , tanto da “diventare idiosincratici”, sulle caratteristiche specifiche di ciascun Paese se i mercati ballano e traballano. In breve, anche a ragione dei problemi della Grecia, un ricordo della paura.
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