domenica 26 giugno 2011

Bohème, a Roma svelato il fulgore della partitura in Milano Finanza 25 giugno

InScena
Bohème, a Roma svelato il fulgore della partitura
La Bohème in scena al Teatro dell'Opera di Roma sino al 28 giugno sfata il mito secondo cui uno dei più popolari lavori pucciniani sia un capolavoro in cui dominano le voci in arie, romanze e duetti noti al grande pubblico. Molti dimenticano che l'opera venne tenuta a battesimo da Arturo Toscanini e che Leonard Bernstein e Herbert von Karajan la consideravano la loro favorita.
A Roma il grande direttore americano James Conlon, specializzatosi in musica del Novecento, svela come la partitura non sia principalmente di supporto al canto (come in gran parte del melodramma verdiano o del grand-opéra padano di fine Ottocento) ma ricchissima, e per l'epoca, ardita. Puccini aveva assimilato la lezione di Wagner e in Bohème circa 15 temi si intrecciano in sonorità sempre nuove e con dissonanze tali da anticipare Richard Strauss. Tra le voci, una scoperta: il giovane soprano georgiano Hibla Gerzmava (Mimi) con un timbro al tempo stesso rotondo e dolcissimo. Ramòn Vargas (Rodolfo) è sulle scene da oltre trent'anni; grazie all'esperienza scansa abilmente alcuni acuti, ma mantiene una voce lucente ed eccelle nei «legato» e nelle «mezze-voci». Patrizia Ciofi è una Musetta pimpante e divertente. Franco Vassallo interpreta un Marcello di rango. Bravi gli altri, specialmente il coro di bambini (al debutto in un grande teatro). L'allestimento scenico ha diversi lustri sulle spalle. È stato realizzato da Pierluigi Samaritani per il Massimo Bellini di Catania ec è ancora fresco e struggente, nonché molto più economico di quello realizzato dal maggiore competitore (Zeffirelli). La regia di Marco Gandini è efficace, le scene sono curate dal laboratorio del Teatro dell'Opera sotto la guida di Anna Biagiotti. (riproduzione riservata)
di Giuseppe Pennisi

Nessun commento: