venerdì 17 giugno 2011

“I DUE FIGARO” GUARDANO A SALISBURGO PIU’ CHE A NAPOLI IN Milano Finanza 18 giugno

Giuseppe Pennisi
Dopo il debutto al Festival di Pentecoste di Salisburgo e prima di andare a Madrid, approda dal 24 al 26 giugno al Ravenna Festival “I due Figaro” di Saverio Mercadante, la cui partitura è stata scoperta, quasi per ,caso di recente. L’opera, che probabilmente si vedrà anche in un circuito regionale il prossimo inverno, conclude il ciclo quinquennale di “riscoperte” di opere del Settecento napoletano proposto da Riccardo Muti a Salisburgo. E’ un lavoro divertente, composto nel 1826 (ma andato in scena solo nel 1835 a causa di difficoltà con la censura ). La trama è un seguito de “Le Nozze di Figaro”; la scrittura vocale e musicale risente più dello stile di Mozart (con echi di Bellini, Donizetti e Rossini nonché di musica spagnola) che del brio farsesco della “scuola napoletana” in senso stretto. L’opera è un segnoe importante di come l’ombra lunga del salisburghese si era estesa in Europa; in Italia avrebbe avuto un’influenza ancora maggiore se non le fosse stato contrapposto il melodramma verdiano.
I tre teatri (Salisburgo, Ravenna, Madrid) che co-producono l’allestimento non hanno lesinato nella messa in scena. Spigliata la regia di Emilio Sagi. Eleganti le scene di Daniel Bianco ed i costumi di Jesus Ruiz. Buoni l’orchestra giovanile Cherubini ed cast (in gran misura di debuttanti). Spicca Antonio Poli, un promettente tenore lirico. Anche se “I due Figaro” non appartengono interamente alla “scuola napoletana”, occorre chiedersi quante delle opere “ritrovate” nell’ambito di questo progetto quinquennale verranno riprese in futuro ed entreranno nei cartelloni.

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